Viva la vita!

La mia è la storia di una ragazza che nel bel mezzo dei suoi 18 anni scopre l'importanza della Famiglia e del donare Amore. A mio padre è stato diagnosticato un tumore.
Prima di allora volevo un gran bene alla mia Famiglia, ma i miei pensieri erano rivolti al mio ego, alle mie scelte riguardo al futuro (cosa fare dopo la scuola superiore ad esempio dato che era l'anno della maturità), ai miei amici, al divertimento e al volontariato, sempre formativo.
La Famiglia è qualcosa che diamo per scontata (vorrei poter specificare -quando siamo adolescenti- ma mi accorgo che è così anche per alcuni adulti, purtroppo).

Comincia la nostra battaglia, uniti più che mai io, mia mamma e mio fratello circondati da persone splendide, da amici meravigliosi e da medici ed infermieri davvero umani. Papà ha sempre il sorriso ed è di poche ma dolci parole.

Inizia l'anno nuovo, senza di lui. Uno dei momenti più difficili della mia vita. Mi accorgo che posso arrabbiarmi col mondo, magari prendermela con Dio, guardare agli altri con invidia perché mi sembrano più fortunati, ma no, non è questa la vera soluzione che mi farà crescere e diventare una Donna.

Ci sono molti momenti bui nella nostra vita, ma quello che ho imparato davvero è che è il nostro atteggiamento nel vedere le cose che ci fa vivere bene o male, non le cose che ci accadono in sé.
Possiamo decidere se chiuderci in una stanza a piangerci addosso oppure uscire a vedere il sole, godendo ogni momento che questa vita ci offre e che noi, non-pazienti, abbiamo la fortuna di assaporare.
Possiamo decidere di brontolare perché alcune cose che avevamo progettato ci vanno male, ma se spostiamo un po' lo sguardo attorno a noi c'è anche chi affronta battaglie ancora più difficili.
Siamo artefici del nostro destino certo, ma ci sono cose più grandi di noi che ci ricordano che siamo anche piccoli umani inermi; possiamo noi forse sconfiggere la malattia? A volte.

E allora godiamo le relazioni umane che abbiamo attorno, perché non possiamo sapere se la Vita ce le porterà via ed in che modo.
Lasciamo di noi un bel ricordo alle persone che incontriamo lungo la strada, che la vita è bella e tutti se lo devono ricordare!
Restiamo Umani, anche se la sofferenza ci accompagna e la nostalgia a volte fa capolino nei nostri pensieri, ma non siamo soli mai.
Cerchiamo di ampliare il nostro punto di vista e di accogliere il nostro prossimo, perché infine siamo tutti sotto lo stesso cielo, cittadini dello stesso mondo (nonostante i confini che purtroppo ci sono).

Chi prova una sofferenza per la perdita di un caro spesso si sente con qualcosa in meno rispetto agli altri, in realtà ha molto di più, ha una sensibilità e un'energia dentro che va solamente fatta uscire. Può fare e può donare molto, a partire dai progetti di sensibilizzazione e di volontariato per esempio anche con AIL stessa.

Siamo nella stessa barca, accomunati dal sorriso di essere forti, nonostante la fragilità connotata nell'uomo.

Siate forti amici, non scordatevelo!

Viva la vita!

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