"In questo reparto si viene per vivere!"

Il solito controllo del colesterolo, ma i valori di mamma quel luglio 2012 erano tutti sballati.

Era un ex infermiera e quando ha sentito nominare "ematologia" aveva già capito tutto. Lei aveva capito, noi, io, mio fratello e papà, no.

A ottobre la diagnosi: leucemia mieloide acuta e la vita cambia improvvisamente. Paura, lacrime, tantissime lacrime, smarrimento e poi devi decidere.

Devi decidere se lasciarti sopraffare dalla sofferenza o se aiutare la tua mamma. Beh noi abbiamo scelto la seconda opzione.

In quel preciso istante ho conosciuto la forza e l'amore vero, la condivisione, la speranza, l'ottimismo sempre e comunque, la dolcezza, la pazienza.

È stato un viaggio durissimo, per lei prima di tutto e per noi che non potevamo mai permetterci un crollo. Lei era più importante: siamo diventati i suoi genitori, i suoi confidenti, diventavamo tutto quello che dovevamo diventare per renderla ogni giorno un po' più forte.

La malattia di mamma ha insegnato a tutti noi che la vita è piena di cose inutili, di solitudine, quando invece è l'unione che fa la forza. E quando finalmente le cose sembravano in discesa, è ricominciata la salita.

Durante i lunghi ricoveri al 2° piano del "bunker", come lo chiamava il mio uccellino, l'amore era dappertutto. La mia stima e riconoscenza sono infinite nei confronti di tutti quelli che prestavano servizio in quel reparto .

Un pomeriggio una signora molto anziana, scocciata, si rivolse ad una operatrice dicendo: "Guarda che reparto mi tocca vedere prima di morire". L'operatrice alzò lo sguardo e rispose: "No signora, in questo reparto si viene solo per vivere!". Questa risposta rappresenta perfettamente l’aria che si respirava al 2° piano: VITA e AMORE.

Da 11 mesi mammina non c'è più, ma Dio benedica tutte le persone che l'hanno aiutata nel suo cammino.
G R A Z I E

Giovanna

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