Il mio viaggio

    Il mio viaggio

    Novembre 2021 e con oggi sono 37 giorni che sono rinchiuso in questa camera. Avevo sperato che dopo cinque mesi di clausura estrema, iniziata il 5 dicembre 2020 in piena pandemia, la mia leucemia si fosse  fermata. Ho poi trascorso dei mesi bellissimi dedicati alla natura e alle belle cose, a volte da solo e a volte in compagnia delle sole persone che ho sempre sentito vicine. Per la prima volta mi sono goduto l'intera primavera, tutta l'estate e una parte dell'autunno in interminabili gite quotidiane, sia a piedi che in bicicletta, riuscendo pure a ricavare del tempo per la palestra.

    Sono diventato forte e resistente come da anni non mi sentivo più e smettendo di fumare dopo 35 anni ininterrotti, anche il mio respiro era diventato dignitoso. Purtroppo il mio programma autunnale a base di capoeira, castagne sul camino e vino novello l'ho dovuto interrompere per correre a fermare il ritorno della malattia. È da dodici giorni che il mio sistema immunitario è stato completamente azzerato in attesa che il midollo riparta. Purtroppo la chemioterapia è come la nostra società, appena uno rimane senza difese, dopo un po’ di giorni in giro si viene a sapere e alla sua porta si presentano una moltitudine di loschi figuri che se ne vogliono approfittare. Nel mio caso sono un'infinità di germi, funghi, batteri, che non più controllati da un sistema immunitario scorrazzano liberi creandomi attacchi di febbre e tremori di vario tipo. Per fortuna vengono fermati da grosse quantità di antibiotici specifici oltre al grande dono da parte dei donatori di sangue che accogliendo il loro regalo mi permettono di stare abbastanza bene. 

    Quello che vi sembrerà strano è che pur essendo relegato in pochi metri quadri senza poter mai uscire, senza poter aprire l'angusta finestra e senza poter ricevere le visite degli amici più cari, mi sento connesso al mondo esterno come non mai. Mi ritrovo nel cuore della notte sdraiato con le braccia abbandonate a croce fuori dal bordo del mio lettino come fossero antenne passive che mi fanno ricevere emozioni da persone vicine e anche molto lontane, come fosse un leggero vento solare, inarrestabile, che mi colpisce a piccole ondate regalandomi brividi e qualche bel lacrimone. 

    Comunque il progetto ora è bello ambizioso e se tutte le cose troveranno il loro giusto incastro verso la fine di febbraio dovrei fare il trapianto di midollo ricevendo un nuovo sistema immunitario da un donatore da registro internazionale. La cosa ha la sua bella dose di rischi e ci vorranno parecchi mesi per bilanciare i due elementi portandoli a convivere senza grossi conflitti, ma è questo che mi permetterà di non essere più un capoeirista ''smidollato''. Appena sarà possibile mi piacerebbe ritrovarvi tutti in una grande roda piena di strumenti dove insieme canteremo tutte le canzoni nuove che nel frattempo sto imparando

     Un grande abbraccio a tutti,

    Paolo 

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