La cura è anche dentro di te

    Se mi chiedessero: “Quale è stata la prima cosa che hai provato quando ti hanno detto di avere un linfoma?”, risponderei : “Morirò!”.

    Eh già, in quel momento ho pensato: “Ecco, ho 25 anni e già so quando morirò!”. Poi… il buio!

    Ti senti persa in una situazione che non conosci, hai mille domande nella testa ma non vuoi pensarci, perché quando pensi la paura ti svuota e il panico si insinua in ogni parte di te.

    È una sensazione orribile! Vedi intorno a te le persone che ami più sicure, più forti, ma sai che è solo apparenza, è solo un modo per non farti soffrire di più.

    All’inizio è difficile fare i conti con questa malattia, perché sei giovane, sei pieno di energie, hai dei progetti per la tua vita e non accetti il fatto che un maledetto linfoma ti sta portando via tutto questo.

    E nel buio in cui ti trovi nasce la rabbia, una rabbia sana, legata alla consapevolezza che non puoi iniziare a morire dentro, non puoi far vincere il buio, bisogna reagire, cambiare prospettiva, vivere ogni giorno intensamente e sperare, sperare nel bene per far entrare la luce!

    Ed è allora che inizia il tuo percorso, un cammino attraversato da giorni leggeri e giorni un po’ più pesanti, da lacrime ma anche da tanti sorrisi, da nostalgie e piccole conquiste.
    A piccoli passi cerchi di superare le paure e sai che sulla tua strada non sei sola, hai accanto una madre, un padre, una sorella, un ragazzo meravigliosi e tante, tante persone che ti vogliono bene e tifano per te!

    Non puoi arrenderti, devi andare avanti, affrontare le difficoltà con tenacia ed ottimismo. La cura è anche dentro di te!

    Non è facile, anzi è molto dura…. Non è semplice passare mesi e mesi in una stanza di ospedale, isolata da tutti, faccia a faccia con le terapie, gli effetti collaterali, le cattive notizie.

    Ti adatti a questa situazione ma dentro vorresti esplodere, dire BASTA! Ma non lo fai perché di mezzo c’è la tua vita e soprattutto la vita delle persone che ti amano.

    I giorni passano e finalmente migliori, raggiungi quei traguardi che non ti aspettavi e non ti importa più di nulla, non ti importa di avere 10 chili in meno, di non avere più i tuoi bei capelli biondi, di non riuscire più a correre e di dover indossare ovunque una mascherina… la cosa importante in quel momento è che sei viva! SEI VIVA! E potrai ancora sentire il rumore del mare, il soffio del vento, la pioggia che cade, il calore del sole sulla pelle, il profumo di casa, la voce delle persone a cui vuoi bene; e allora ringrazi Dio, non te la prendi con lui per le cose che non hai più, ma lo ringrazi per le cose belle che ti ha ridonato!

    Mi presento, sono Federica ho 26 anni ed è passato un anno dal mio trapianto di midollo.

    Voglio dedicare questo giorno felice a due parti importanti del mio percorso: al mio donatore, il mio eroe, grazie a lui vivrò ancora giorni belli come questo; e all’AIL per avermi accompagnato, dandomi una casa e tutto l’aiuto di cui avevo bisogno durante le cure.

    A tutte le persone che stanno leggendo vorrei far capire che: la vita è un dono meraviglioso, non stancatevi mai di viverla pienamente. Non riempitela di superficialità ma amatela come il primo giorno, quando tutto è una novità ed una scoperta. Anche se a volte soffrirete e sarà difficile affrontarla, ricordatevi che dopo il buio c’è sempre la luce, l’importante è ricominciare!

    Federica

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