Non tutti I mali vengono per nuocere

    Sono Mariangela, ho 34 anni e vivo a Bruxelles.

    L'8 marzo 2016 mi è stato diagnosticato un Linfoma non-Hodgkin.

    Già da alcuni mesi non mi sentivo particolarmente in forma, ma i sintomi più evidenti si sono manifestati solo pochissime settimane prima della diagnosi.

    Sapevo che mi stava accadendo qualcosa di strano, conoscevo bene il mio corpo, ma non avrei mai immaginato di avere un cancro.

    Eppure, dopo i primi attimi di terrore, e dopo aver pianto tra le braccia di mia madre in quella che sarebbe stata la mia nuova casa, la camera dell’ospedale, mi sentii finalmente sollevata.

    Ebbene sì, sollevata, perché dopo aver trascorso le ultime settimane a indagare disperatamente su cosa mi stesse succedendo, finalmente il mostro contro cui avevo iniziato a combattere aveva un nome! Finalmente avevo scoperto la causa di quella sofferenza e di quei malori.

    Quel giorno non lo dimenticherò mai. Ha rappresentato allo stesso tempo la fine e l'inizio della mia rinascita. Era il giorno della festa della donna e il destino aveva deciso di “rinnovare” la vecchia Mariangela e di fare nascere una Donna nuova!

    Come dimenticare la corsa in ospedale dei miei migliori amici e del mio ragazzo, l’arrivo tempestivo dall'Italia di mio padre e di mio fratello. La loro presenza in quel momento è stata di vitale importanza. Sono stati il mio scudo, l’arma che mi avrebbe difesa e protetta contro quel mostro!

    Dopo i primi attimi di sconforto e di paura riuscii finalmente a tranquillizzarmi, grazie all'incontro con i medici. La situazione era molto grave, ma nei loro sguardi percepii una grande umanità e il desiderio di lottare insieme per riportarmi alla vita.

    Da subito, in quella camera di ospedale, ho comunicato a tutti che avremmo lottato insieme contro quell'ospite indesiderato e che il nostro motto sarebbe stato: serenità, positività e ottimismo!

    Ad oggi, a poco più di un anno dalla remissione, posso dire a voce alta di essere stata molto fortunata. Per una serie di coincidenze mi sono trovata nel posto giusto, al momento giusto, salvata per miracolo.

    Anche se il percorso verso la guarigione è stato duro, specialmente all'inizio, invito coloro che oggi stanno lottando contro il cancro a non perdere mai di vista l'obiettivo finale e, soprattutto, a non lasciarsi mai andare, e a sentirsi belli anche quando si è malati. Perché la vera bellezza emerge proprio durante la malattia!

    Gli occhi di chi lotta sono pieni di VITA e questo traspare appieno. Sta a noi trasmettere forza e coraggio a chi ci sta vicino; la voglia di vincere è custodita prima di tutto in noi stessi!

    Il ricordo più bello che ho del periodo della malattia? L'umanità e la professionalità dello staff medico, e i piccoli momenti di gioia e di normalità che sono riuscita a vivere con la persona alla quale devo tutto: mia madre, la mia roccia!

    Circondatevi di persone che vi danno positività e vi incoraggiano. Siate una squadra, perché insieme tutto è più semplice!

    Ho avuto la fortuna di essere circondata da molto calore e amore e questa è stata la mia più grande cura. Grazie alla malattia ho avuto la conferma di avere degli amici favolosi e una famiglia unita. Una famiglia che c’è e non ti lascia mai da sola. Una madre che si trasferisce per prendersi cura di te, rinunciando a sé stessa per mesi, un padre e un fratello che prendono un aereo per farti una sorpresa il giorno del tuo compleanno e trascorrere con te meno di 24 ore!

    La malattia mi ha fatto apprezzare ancora di più il valore dell’amicizia, quella vera, e dell’amore che, nonostante tutto, sopravvive alla tempesta.

    La malattia altera gli equilibri, li modifica, ma ti insegna anche a saper danzare sotto la pioggia e a gestire le tue emozioni e le relazioni interpersonali durante la tempesta.

    La malattia ti insegna che c'è sempre il sole dietro ogni nuvola.

    Ringrazio ogni giorno la VITA e la RICERCA per questa seconda possibilità.

    Sono convinta che non tutti i mali vengano per nuocere e che la malattia, in fondo, sia anche un INNO ALLA VITA!

    Mariangela

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