La storia di Sara

    La storia di Sara

    Voglio ringraziare tutte le persone che si rendono conto ogni giorno di quanto sia preziosa la vita, primi fra tutti i medici che donano la loro vita tramite i loro studi, le loro forze, la loro intelligenza il loro tempo a favore di chi, lungo il proprio cammino incontra un ostacolo che può bloccarti...invece no, bisogna camminare e vedere il futuro, sempre...

    Mi chiamo Sara e ho 22 anni, un'età in cui certe cose non te le aspetti.

    Invece eccomi qui a scrivere brevemente la mia storia... A novembre mi hanno diagnosticato un tumore: linfoma di Hodgkin.

    Ricordo solo una cosa di quel giorno: "dovrai fare la chemioterapia". Ed ecco nella mia mente passare quelle classiche immagini dei film dove il paziente soffre, soffre a causa di questa cura e alla fine muore, la sensazione di vivere con la paura di morire è terribile...

    Ma non è così! Si può guarire! Ho finito da poco la chemioterapia e cominciato la radioterapia, la "scalata" è stata alta e ripida, ma il tumore è quasi del tutto debellato...è vero, la chemio non è una medicina come le altre, ma non è più come una volta, gli effetti non sono più così devastanti, con un pò di pazienza tutto è sopportabile: vorrei dire a tutte le persone che si trovano in questa situazione di vedere la chemioterapia non come un veleno, qualcosa di terribile che ti farà stare male, ma come ciò che ti salverà la vita.

    Questo pensiero mi ha aiutato ad accettare e sopportare la cura, la chemio non fa del male a noi, ma fa del male al tumore... Inoltre mi ha aiutato il pensiero che una speranza c'era e quindi dovevo mettercela tutta anch’io, se non mi facevo coraggio avrei disprezzato la mia di vita, ma soprattutto la vita di chi purtroppo non ha questa speranza ed opportunità...Ora avrò davanti a me un mese di radioterapia..e un magnifico futuro!

    Grazie a tutti voi che studiate per la vita, grazie all'AIL, al giornale che avete creato per informarci e incoraggiarci, perché non si è mai soli... donare e sostenere l'AIL e l'Airc significa aiutarci e sostenerci a vicenda!
    Ma in realtà il mio grazie è anche per tutto l'ospedale Molinette di Torino e il centro C.O.E.S all'interno dell'ospedale dove sono stata curata: tutti i medici che mi hanno visitato sono stati di una tale umanità...ogni volta che ho paura per un esame loro prima mi spiegano, mi rassicurano e mi fanno ridere sempre. E poi gli infermieri del C.O.E.S che avevano il duro compito di trovare le vene nonostante flebiti (e ci sono sempre riusciti alla grande!) e nonostante l'ansia che trasmettevo pur stando zitta, che si ricordano tutto di te e non ti trattano come un numero.

    In particolare Marcello che mi ha fatto fare tante risate, Mauro,Tiziana, Sonia, Sibilla, Ornella, Manuela...e Sergio che non mi fa mai mancare la cioccolata! Ora di questa malattia cerco di vedere l'aspetto positivo: ho imparato a non dare nulla per scontato, ad assaporare ogni cosa e ogni istante, a fare sempre pace dopo una discussione senza lasciar passare tempo perché non si deve sprecare il tempo. Ho conosciuto persone meravigliose con cui ci facciamo coraggio mentre aspettiamo i dottori e tutti i legami con gli amici e i familiari sono ancora più forti di prima. Grazie mamma e papà che hanno vissuto con me tutto questo: con l'aiuto che mi danno è come se mi avessero dato la vita due volte!

    Sara

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