Storia di Chiara

    Sono Chiara, ho 21 anni e ho trovato dentro me stessa una forza incredibile per lottare contro questa malattia che nemmeno pensavo di avere. Ancora oggi mi chiedo, a distanza di un anno, chi mi ha dato questa forza...

    Io, stavo bene fino a Novembre 2007.

    Poi ho cominciato a sentirmi sempre molto stanca e una mattina mi sono svegliata con i linfonodi della gola, delle orecchie delle ascelle e dell'inguine tutti gonfi.
    La Dottoressa della mutua che mi seguiva mi ha consigliato dapprima di prendere un antibiotico, perché secondo lei era mononucleosi.
    Ho passato dicembre a stare male, le ghiandole non si sgonfiavano e il bruciore in gola era sempre forte, così a Gennaio 2008 ritorno dalla Dottoressa … questa volta però, mi prescrive degli esami del sangue e una visita ematologica.

    Ecco, qui iniziano i primi dubbi.

    La parola ematologia non l'avevo mai sentita, o per lo meno, se l'avevo sentita non mi era parsa una cosa tanto grave e a cui dare importanza.

    Il 14 gennaio mi reco da questo ematologo con gli esiti degli esami in mano. La prima diagnosi è: piastrine bassissime, emocromo sballato, ricovero immediato. Io, rimango zitta, seduta accanto a me mia madre, bianca cadaverica.

    Signorina, mi dice lui "potrebbe essere l'inizio di un'infezione grave". Io lo guardo, sempre non capendo e penso che intenda quelle infezioni che ti vengono quando ti sbucci un ginocchio o ti tagli un dito. Ancora sbigottita chiedo che cosa intende e lui mi risponde "potrebbe essere HIV, Epatite, un Linfoma o una forma di Leucemia avanzata".

    Io non so descrivere cosa ho provato in quel momento. Mi sono sentita precipitare nel vuoto. Non avevo la forza nemmeno di parlare. Mia madre tra le lacrime ha chiamato mio padre, spiegata la situazione siamo uscite con gli esami in mano e il cuore in gola. Pioveva. Quello lo ricordo bene, ricordo che ero senza ombrello e quella pioggerellina che di solito odio tanto perché punzecchia il viso quando cade, mi sembrava bellissima.

    Due giorni dopo avevo un appuntamento con il Prof. Lambertenghi, primario del reparto di ematologia e trapiantologia del policlinico di Milano.
    Anche il Prof., nostro malgrado, aveva confermato che si poteva trattare di una leucemia o di un linfoma, ad ogni modo aveva cercato di rassicurarci e mi aveva invitato a fare degli ulteriori esami il venerdì successivo.

    Giovedì  17 gennaio vengo ricoverata.

    La diagnosi: leucemia linfoblastica acuta a cellule T; una brutta bestia insomma.

    Ed è qui che inizia il calvario. Come direbbe Dante "Nel mezzo del cammin di nostra vita, mi ritrovai per una selva oscura che la dritta via era smarrita …"

    Da Gennaio sono stata sottoposta a 8 cicli di chemioterapia, di cui 5 ad alte dosi. Ho passato circa 7 mesi del 2008 ricoverata in ospedale.
    I risultati sono stati ottimi da subito, già dopo il primo ciclo di chemioterapici il mio midollo era pulito e lo è rimasto sino a qualche mese fa.

    Il 2 Gennaio 2009, finalmente, sono stata avviata al condizionamento per effettuare il trapianto di midollo osseo autologo.

    Sono stata dimessa pochi giorni fa ed ora sono a casa con la mia famiglia e sto bene. Ieri, 17 gennaio, era un anno esatto dal giorno del mio primo ricovero. Ho ripensato molto intensamente a tutto quello che è accaduto, le emozioni sono state fortissime, come la prima volta.

    La mia vita è stata segnata da questa malattia, ma non fermata.

    Ho imparato che non bisogna mai arrendersi, che lottare vuol dire vivere.

    Chiara

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