La malattia è un trauma che ti porti dentro per sempre

    La malattia è un trauma che ti porti dentro per sempre

    La prima parte della mia storia è ambientata a Salerno nel 2015, quando ho iniziato a soffrire di uno strano mal di schiena durante gli allenamenti di pallavolo. Gli esami evidenziarono una massa in corrispondenza di una delle vertebre lombari, che secondo i medici era prima un’ernia e poi un angioma. Quando mi operarono per rimuoverlo, però, si accorsero che non era quello che pensavano: mi diagnosticarono un Linfoma Non Hodgkin

    Qui inizia la seconda parte della mia storia, ambientata a Bologna, dove sono stata indirizzata per le cure. Per il primo mese abbiamo preso una casa in affitto e le spese da sostenere erano pesanti: i continui viaggi da Salerno e anche l’alloggio vicino all’ospedale. Fortunatamente mia zia ha visto il volantino di Casa AIL di Bologna e siamo venute a visitarla. È stata un’illuminazione, da subito mi sono resa conto di che cosa grande fosse e di quanto aiuto avremmo potuto avere. La situazione si è subito alleggerita, soprattutto per mia madre che dopo la mia diagnosi ha ricevuto una batosta non indifferente. Le volontarie ogni pomeriggio ci offrivano un tè, nella sala comune incontravamo tante persone nella nostra situazione con le quali parlare e confrontarci senza paure, è stato veramente un grande aiuto per affrontare una situazione che sembrava quasi più grande di noi.

    Oggi di un tumore del sangue si guarisce, come sono guarita io, ma il percorso è veramente lungo e complesso da gestire e sopportare, è un trauma che ti porti dentro per sempre. Avere a disposizione una struttura come una casa AIL, aiuta ad affrontare tante difficoltà quotidiane ed economiche e significa trovare un po’ di luce, affetto e soprattutto comprensione.

    La mia storia voglio farla ripartire da qui, da Bologna, dove avevo paura che si interrompesse. Questa città mi ha ridato la vita e qui voglio e devo rimanere. Oggi studio Scienze infermieristiche vicino Ferrara e ho scelto questo percorso perché voglio dare una mano, fare lo stesso lavoro che hanno fatto su di me salvandomi la vita. Molti non ce l’hanno fatta mentre io sono qui e voglio dare un senso alla storia che sto scrivendo: aiutando gli altri

    Carmen

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