Anemie Carenziali - Acido Folico

L’acido folico è una vitamina che nella sua forma metabolicamente attiva (tetraidrofolato) è coinvolto nei processi di sintesi del DNA (acido desossiribonucleico), necessaria per la duplicazione di tutte le cellule del corpo.

Indice dei contenuti

Generale
Diagnosi
Terapia

Generale

L’uomo non è in grado di sintetizzare i folati (con il termine “folati” vengono indicati sia l’acido folico di origine sintetica presente in integratori e alimenti fortificati che le sue forme naturalmente presenti nel cibo; sono noti anche come vitamina B9), e li deve assumere interamente dagli alimenti che li contengono, soprattutto vegetali verdi come asparagi, broccoli, spinaci, piselli e lattuga, usando l’accortezza di consumarli a crudo. Esistono anche folati che non si distruggono nella cottura poiché legati alle proteine della carne e del fegato. In ogni caso una normale dieta apporta una quantità almeno doppia rispetto alla necessità richiesta di 75-1000 μg giornalieri.

I folati sono presenti sotto forma di polimeri che, dopo un processo di digestione enzimatica, vengono resi assorbibili. Come nella carenza di vitamina B12, è fondamentale che vi sia un corretto assorbimento della sostanza da parte dell’intestino, poiché possono nascere degli stati di carenza laddove questo non venga garantito. I sintomi sono simili a quelli della carenza di B12, anche se in questo caso non si riscontrano i danni neurologici.

In caso di gravidanza, in particolare nel corso dell’ultimo trimestre, la richiesta di folati aumenta di 5-10 volte la norma.

Diagnosi

La carenza viene spesso sospettata in seguito al riscontro di un’anemia con globuli rossi grandi (macrocitica) e con un numero di globuli rossi immaturi (reticolociti) basso, indicativo quindi di una produzione ridotta di globuli rossi da parte del midollo.

La diagnosi è confermata con il dosaggio dei livelli sierici dell’acido folico che, per quanto soggetti ad ampia variabilità, dovrebbero avere un valore compreso tra 5-15 ng/ml.

La carenza è frequente riscontrata in caso di abuso di alcol, dove una dieta inadeguata è associata a un malassorbimento dovuto al danneggiamento delle cellule intestinali tipico degli etilisti cronici.

In altri casi la carenza si instaura per un malassorbimento dovuto a:

  • alterazione della normale mucosa intestinale, come nella celiachia;

  • perdita della mucosa intestinale a seguito di interventi chirurgici;

  • dieta molto povera di vegetali, soprattutto a foglia verde;

  • assunzione di taluni farmaci, come certi tipi di antiepilettici.

Terapia

La terapia, che punta al superamento dello stato carenziale e al ripristino delle riserve, prevede la somministrazione di acido folico in dose compresa tra 5-15 mg/giorno per via orale. Qualora esistano indicazioni di malassorbimento per un danneggiamento delle cellule intestinali, la terapia verrà somministrata per via parenterale.

In gravidanza, a prescindere dal riscontro di eventuali carenze, una terapia di supporto con acido folico viene sempre consigliata.

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