Sindromi Talassemiche

Questo gruppo di malattie sono delle anemie microcitiche (cioè caratterizzate da globuli rossi di piccole dimensioni) dovute a difetti in geni coinvolti nella produzione delle catene di emoglobina. L’accumulo di tali catene difettose all’interno del globulo rosso provoca il danneggiamento della membrana, seguita dalla precoce e diffusa distruzione dei globuli rossi e la conseguente comparsa di una carenza ed uno stato di anemia.

Indice dei contenuti

Generalità
Diagnosi
Prognosi e andamento clinico
Terapia
Particolarità

Generalità

Nel bacino del Mediterraneo è molto diffusa la β-talassemia. Sono state identificate oltre 200 mutazioni nel gene β-globinico che portano ad una ridotta o totale assenza di produzione della catena globinica. Più rare solo le forme di α-talassemia, anch’esse di gravità variabile.

La malattia è caratterizzata dalla trasmissione del difetto genetico di tipo autosomico recessivo. Ciò significa che le persone possono essere portatori sani del gene mutato (eterozigoti). Il problema nasce quando si formano coppie di portatori sani. In questo caso il figlio della coppia avrà il 25% di probabilità di ereditare entrambi i geni difettosi e quindi sviluppare la più grave forma di malattia, la talassemia major.

Diagnosi

A seconda del profilo genetico la β-talassemia si può distinguere in tre forme:

  • Talassemia major, detta anche anemia mediterranea o morbo di Cooley, è la forma più grave della malattia. I sintomi appaiono presto, tra i 6 mesi e i due anni di vita del bambino.

  • Talassemia intermedia, che comprende un vasto spettro di manifestazioni cliniche che vanno da forme più lievi indipendenti dalle trasfusioni ad altre molto simili alla major. La comparsa dei sintomi si ha tra i 2 e i 6 anni di vita e i bambini possono avere difficoltà di crescita e di sviluppo.

  • Talassemia minor, anche chiamata eterozigosi (portatore sano).

Prognosi e andamento clinico

Dal punto di vista clinico le forme rilevanti sono quelle intermedie e la major. Nell’ambito delle stesse forme intermedie però si può operare un’ulteriore distinzione in forme lievi o severe. Le forme lievi possono anche essere asintomatiche fino all’età adulta. In generale le forme intermedie sono caratterizzate da un’anemia cronica con valori di emoglobina compresi tra 7-10 g/dl. Tali valori tendono a mantenersi stabili senza la necessità di trasfusioni continue.

Terapia

Le forme eterozigoti (portatori sani) non necessitano di terapie specifiche.

Nel caso delle forme più gravi sono necessarie regolari trasfusioni per sostenere i valori di emoglobina tra 9-10 g/dl. Le numerose trasfusioni però provocano un apporto di ferro in quantità molto maggiore alla capacità di utilizzo da parte dell’organismo. Per evitare quindi i danni causati da questo accumulo (specie su cuore, fegato e ghiandole endocrine) è necessario anche sostenere una terapia ferrochelante che si protrarrà per tutta la vita.

Recentemente è stato approvato per la β-talassemia trasfusione dipendente il luspatercept, un farmaco con un innovativo meccanismo d’azione in grado di migliorare la maturazione dei precursori dei globuli rossi e ridurre quindi la necessità di trasfusioni.

Il trapianto di midollo è un’opzione terapeutica potenzialmente curativa che può essere valutata in casi severi in presenza di un donatore compatibile.

La terapia genica, in grado di sostituire il gene non funzionante con uno sano, sta emergendo come un approccio molto promettente.

Particolarità

È possibile effettuare la diagnosi prenatale di talassemia mediante l’analisi del DNA (acido desossiribonucleico) dei villi coriali all’11ma settimana di gestazione o tramite amniocentesi tra la 15ma e la 18ma settimana.

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