Outcome dei pazienti con B-ALL recidivante o refrattaria di età uguale o maggiore a 26 anni

Un lavoro recentemente pubblicato sulla rivista Leukemia & Lymphoma riporta i risultati dei pazienti dello studio ZUMA-3 di età uguale o superiore a 26 anni dopo 2 anni di follow-up. Gli outcome sono stati inoltre confrontati con i regimi standard utilizzati nei trial storici. Scopri di più.

 

Ricerca e LLA

Lo studio

La leucemia linfoblastica acuta a cellule B (B-ALL, B-acute lymphoblastic leukemia) è un tumore del sangue aggressivo con un tasso di sopravvivenza a 5 anni del 90% nei pazienti con età inferiore ai 20 anni, ma che cala drammaticamente con l’età. Le nuove opzioni terapeutiche per i pazienti con B-ALL recidivante o refrattaria comprendono blinatumomab e inotuzumab ozogamicin, che migliorano l’outcome ma forniscono una sopravvivenza globale mediana inferiore a 8 mesi. Brexu-cel è una terapia CAR-T, basata sull’attivazione dei linfociti T contro le cellule tumorali esprimenti l’antigene CD19, approvata per pazienti adulti con B-ALL recidivante/refrattaria.

Lo studio ZUMA-3 è un trial clinico di fase II, multicentrico e a singolo braccio, che ha valutato la terapia con Brexu-cel in pazienti con B-ALL recidivante o refrattaria. Un lavoro recentemente pubblicato sulla rivista Leukemia & Lymphoma riporta i risultati dei pazienti dello studio ZUMA-3 di età uguale o superiore a 26 anni dopo 2 anni di follow-up. I risultati dello ZUMA-3 sono stati inoltre confrontati con i regimi standard utilizzati nei trial storici.

I risultati

Nello ZUMA-3 Brexu-cel ha dimostrato, per i pazienti di età uguale o superiore a 26 anni, un tasso di remissione completa del 72%. Un risultato significativo rispetto ai tassi di remissione osservati con le terapie standard. La durata mediana della remissione è stata di 12,8 mesi nei pazienti di fase II e di 20 mesi nella popolazione combinata di fase I e II. La sopravvivenza mediana globale è stata di 25,4 mesi, con risultati migliori nei pazienti che hanno raggiunto una remissione completa.

La sindrome da rilascio di citochine, un effetto collaterale comune per le terapie con cellule CAR-T è stata riportata nell’86% dei pazienti, il 23%  ha sviluppato eventi di grado 3 o superiore. Eventi neurologici significativi sono stati osservati nel 58% dei pazienti. Circa il 9% dei pazienti ha avuto eventi avversi fatali, con un solo caso correlato al trattamento. Tuttavia, la maggior parte degli eventi sono risultati gestibili.

Un confronto con i dati storici dello studio SCHOLAR-3, in cui era impiegata una terapia standard, ha mostrato che Brexu-cel ha migliorato significativamente i tassi di remissione e la sopravvivenza: il tasso di remissione completa nei pazienti trattati con Brexu-cel era del 72%, rispetto al 42% osservato nelle terapie standard, mentre la mediana di sopravvivenza globale era di 25,4 mesi per Brexu-cel rispetto ai 5,5 mesi per le terapie standard.

L’analisi MAIC

Utilizzando dati aggregati di altri studi è stata condotta un’analisi MAIC (matching-adjusted indirect comparison), un confronto pesato tra la popolazione in studio e una popolazione estratta da altri trial clinici precedenti le cui caratteristiche vengono appaiate e pesate per costruire una coorte di confronto il più possibile adeguata. In questa analisi, effettuata utilizzando pazienti reclutati negli studi INO-VATE e TOWER, Brexu-cel ha dimostrato un miglioramento significativo della sopravvivenza rispetto a blinatumomab, inotuzumab ozogamicin e chemioterapie standard.

Brexu-cel è la prima e unica terapia CAR-T attualmente approvata nell’Unione Europea per il trattamento di pazienti di età uguale o superiore a 26 anni con B-ALL recidivante o refrattaria. E’ pertanto importante comprendere l’efficacia di questo trattamento rispetto alla terapia standard in questa popolazione. L’analisi di efficacia di Brexu-cel nei pazienti di età uguale o superiore  a 26 anni è risultata analoga a quanto osservato nello ZUMA-3 per i pazienti di età uguale o superiore a 18 anni, senza significative variazioni nella sicurezza.

Entrambi gli studi di confronto con coorti storiche dimostrano tassi di remissione e sopravvivenza significativamente superiori per Brexu-cel rispetto alle terapie tradizionali nei pazienti adulti con B-ALL. Tuttavia, gli eventi avversi gravi, come sindrome da rilascio di citochine e neurotossicità, richiedono un’attenta gestione clinica. Sebbene il disegno a singolo braccio dello studio limiti alcune interpretazioni, l’analisi comparativa sottolinea i benefici sostanziali di Brexu-cel rispetto alle opzioni terapeutiche standard.  Questa analisi, utilizzando due approcci di analisi complementare per confrontare i risultati dello ZUMA-3 con altri studi, ha dimostrato che i pazienti dello studio ZUMA-3 di età uguale o maggiore a 26 anni hanno tratto un significativo beneficio dalla terapia con Brexu-cel rispetto alla terapia standard.

 

Fonte

Leuk Lymphoma. 2024 Oct;65(10):1438-1447.

https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/38785408/