Leucemia mieloide acuta: come si decide la cura più adatta? Il ruolo della “fitness”

Nella leucemia mieloide acuta (LMA), scegliere la terapia giusta non dipende solo dall’età, ma dalla più generale capacità del paziente di sopportare trattamenti intensivi senza rischi eccessivi. Valutare lo stato generale, la funzionalità degli organi, le comorbidità e il supporto familiare permette di personalizzare la cura, migliorare la risposta e ridurre gli effetti collaterali. Si può accedere a terapie mirate e meno aggressive, con possibilità di remissione e di ricorrere al trapianto in un momento successivo. L’importante è che la decisione terapeutica avvenga insieme al paziente per garantire sicurezza, efficacia e rispetto dei suoi valori.

Ǫuando viene diagnosticata una leucemia mieloide acuta (LMA), una delle prime domande che il medico si pone è: «Ǫuesto paziente può affrontare un trattamento intensivo oppure ha bisogno di una terapia meno tossica sui tessuti sani ma comunque efficace?» Per rispondere a questa domanda entra in gioco un concetto fondamentale, ancora poco conosciuto al di fuori dell’ambiente medico, la fitness: la “idoneità” del paziente al trattamento intensivo.

 

Non conta solo l’età

Anche se spesso si pensa che i pazienti più anziani siano automaticamente “non idonei”, in realtà l’età non è l’unico fattore. Ci sono 75enni che possono tollerare bene terapie forti.
E 60enni che, a causa di altre malattie o condizioni, non lo possono fare.

Perché è così importante?

Un altro aspetto fondamentale della scelta del trattamento è che avviene insieme al paziente. Il medico propone le opzioni possibili, ma è importante che il paziente e la sua famiglia abbiano un ruolo attivo, che ne comprendano rischi, benefici, alternative e partecipino alla decisione. Ǫuesta si chiama “decisione condivisa”, e ha l’obiettivo di:

  • Rispondere ai bisogni e ai valori del paziente

  • Ridurre l’ansia legata a trattamenti complessi

  • Aumentare l’aderenza alle cure

Come si valuta la fitness?

Fino a poco tempo fa, ogni medico usava criteri diversi. Oggi invece, grazie a studi recenti, sono

disponibili strumenti condivisi per valutare la fitness in modo più oggettivo.

Secondo l’articolo pubblicato da un gruppo di esperti italiani, la valutazione della fitness si basa su:

1.      Stato generale del paziente (il cosiddetto “performance status”)

2.      Età biologica, più che quella anagrafica

3.      Funzione degli organi principali (come cuore, reni, fegato)

4.      Comorbidità (cioè altre malattie presenti)

5.      Supporto sociale e familiare

Il medico può usare scale specifiche per fare una valutazione più precisa.

Cosa sono le comorbidità?

Sono malattie aggiuntive che il paziente ha oltre alla leucemia, come ad esempio diabete, insufficienza cardiaca o malattie renali. Se presenti, possono aumentare il rischio di complicazioni durante il trattamento e per questo motivo vanno tenute in considerazione nella scelta della terapia.

Una scelta da fare insieme: decisione terapeutica condivisa

Un altro aspetto fondamentale della scelta del trattamento è che avviene insieme al paziente. Il medico propone le opzioni possibili, ma è importante che il paziente e la sua famiglia abbiano un ruolo attivo, che ne comprendano rischi, benefici, alternative e partecipino alla decisione. Ǫuesta si chiama “decisione condivisa”, e ha l’obiettivo di:

  • Rispondere ai bisogni e ai valori del paziente

  • Ridurre l’ansia legata a trattamenti complessi

  • Aumentare l’aderenza alle cure

 

E per chi non è “fit”?

Buone notizie: non significa rinunciare alla cura! Oggi esistono terapie meno aggressive ma altrettanto efficaci, soprattutto grazie ai farmaci mirati e alle nuove combinazioni con venetoclax (un farmaco orale che inibisce una proteina coinvolta nella sopravvivenza delle cellule leucemiche, BCL2). Anche i pazienti "unfit" possono ottenere remissioni complete e talvolta ricorrere successivamente al trapianto se le condizioni migliorano.

In sintesi

  • Valutare la fitness è il primo passo per scegliere la cura più adatta nella leucemia mieloide acuta

  • Non è una decisione basata solo sull’età, ma su molti fattori clinici e personali

  • La scelta terapeutica si costruisce insieme al paziente

  • Anche i pazienti più fragili possono ricevere terapie efficaci e tollerabili

Ǫuesto approccio aiuta a garantire a ogni paziente la miglior possibilità di risposta, nel modo più sicuro possibile.