Fondo per le Idee GIMEMA: come il 5x1000 si trasforma in ricerca clinica indipendente in ematologia
Leggi l’intervista a Marco Vignetti, Presidente della Fondazione GIMEMA, sul Fondo per le Idee. Il programma, finanziato nel 2025 grazie ai fondi del 5x1000 AIL, sostiene la ricerca clinica indipendente in ematologia, valorizzando giovani ricercatori e progetti innovativi in tutta Italia. Il bando 2025 sarà pubblicato tra ottobre e novembre e potrà contare su un finanziamento AIL che supera i 300 mila euro.
Dottor Vignetti, che cos’è il Fondo per le Idee e quale ruolo ha all’interno della missione della Fondazione GIMEMA?
Il Fondo per le Idee è uno strumento nato per finanziare progetti di ricerca clinica indipendente in ematologia. È aperto a tutti i Centri italiani che fanno parte della rete GIMEMA – circa 150 in tutta Italia – e ha un obiettivo chiaro: dare spazio e risorse a quelle idee di ricerca che non possono contare su finanziamenti aziendali o pubblici, spesso inaccessibili a causa della complessità burocratica che i Centri minori, ma validi, spesso non riescono a sostenere.
Questo Fondo è reso possibile grazie a una scelta strategica di AIL, che da oltre dieci anni destina il 10% del 5x1000 raccolto alla Fondazione GIMEMA. È una sinergia virtuosa: AIL raccoglie fondi e il GIMEMA li trasforma in progetti di ricerca innovativi e indipendenti, cercando di creare opportunità di crescita per idee e giovani professionisti in maniera capillare su tutto il territorio nazionale.
Come vengono selezionati i progetti?
Il processo di selezione si articola in due fasi principali, con criteri rigorosi ma anche attenti all’equità. partiamo da una valutazione tecnico-scientifica del Comitato scientifico GIMEMA Un comitato di sette ematologi esperti, scelti in base a pubblicazioni e competenze specifiche (patologie acute, croniche, non neoplastiche), valuta in forma anonima ogni progetto ricevuto. Se il progetto è presentato da un centro legato a uno dei membri del comitato, quel membro si astiene dalla valutazione per garantire imparzialità.
I criteri di valutazione sono:
Innovatività dell’idea: è una proposta nuova, utile, rilevante?
Interesse clinico: risponde a un bisogno reale dei pazienti oggi?
Qualità metodologica: il progetto è ben strutturato e realizzabile?
Fattibilità tecnica e logistica: può essere davvero messo in pratica con le risorse disponibili?
Una volta stilata la graduatoria scientifica, entra in gioco il Consiglio Direttivo GIMEMA, che non può modificare l’ordine dei punteggi scientifici, ma può decidere a chi assegnare i fondi in base a tre criteri strategici:
Equa distribuzione geografica: evitare che i fondi si concentrino solo nei grandi Centri, favorendo una distribuzione tra Nord, Centro e Sud Italia.
Inclusione di Centri piccoli: valorizzare chi ha meno accesso ad altri finanziamenti, per rafforzare l’intera rete e dare spazio ai giovani ricercatori.
Collaborazione tra Centri (studi multicentrici): i progetti che coinvolgono più Centri GIMEMA vengono preferiti rispetto a quelli "monocentrici", perché promuovono lo scambio di conoscenze e la costruzione di reti solide sul territorio. Di questi studi multicentrici la Fondazione GIMEMA sarà il promotore, ai sensi delle normative sulla sperimentazione clinica nell’uomo.
Tutte le scelte sono trasparenti e documentate: le graduatorie vengono pubblicate sul sito GIMEMA, e se un progetto in posizione inferiore viene selezionato, i motivi vengono illustrati nelle dovute sedi.
Perché è così importante sostenere questa forma di ricerca?
La ricerca clinica indipendente non segue logiche commerciali. Non cerca profitti, ma risposte concrete per pazienti affetti da malattie del sangue, anche quelle più rare o meno conosciute. E a volte questi studi non trovano spazio nei meccanismi di finanziamento tradizionali.
Il Fondo per le Idee offre una risposta pratica e flessibile. Finanzia progetti anche con cifre relativamente contenute – 100.000-120.000 euro per progetto – ma capaci di generare grande impatto, soprattutto se parliamo di Centri con risorse limitate.
Inoltre, può fungere da co-finanziamento: se un ricercatore ha già una parte delle risorse, il Fondo può coprire il restante per far partire il progetto.
Donare il 5x1000 ad AIL è un gesto che fa la differenza
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Aiuta Centri piccoli e giovani ricercatori a sviluppare progetti innovativi
Favorisce la collaborazione nazionale e la crescita di una rete scientifica
Donare il 5x1000 ad AIL vuol dire sostenere chi ogni giorno lavora per migliorare le cure e le prospettive dei pazienti con malattie del sangue, in tutta Italia.
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