LA CURA CHE ASCOLTA, CONVEGNO NAZIONALE AIL DI PSICONCOLOGIA

Giovedì 8 maggio si tiene a Roma ‘La cura che ascolta’, un convegno nazionale organizzato da AIL con la partecipazione di esperti psicologi, professionisti della salute e istituzioni. L’obiettivo è duplice: valorizzare l’esperienza dell’Associazione nel supporto psicologico al paziente e al caregiver e stimolare un dialogo attivo con il mondo istituzionale, per arrivare a garantire in tutta Italia un servizio indispensabile per chi affronta un tumore del sangue.

L’ASCOLTO COME PRIMO PASSO PER UNA CURA EFFICACE

 La diagnosi di un tumore del sangue è una “crisi” che investe tutti gli aspetti della vita del paziente e della sua famiglia. Tuttavia, in ambito ospedaliero e nel curriculum formativo degli operatori sanitari, la sfera emotiva del paziente rimane, spesso, sullo sfondo e la terapia sembra coincidere con l’eradicazione delle cellule tumorali. Il ruolo fondamentale svolto da AIL in questi anni è stato quello di garantire diritto di cittadinanza alle emozioni e ai vissuti psicologici del paziente onco-ematologico, in una visione di cura che mette al centro la persona e i suoi bisogni, non solo fisici ma anche psichici e sociali.

 IL CONVEGNO: LA PROPOSTA DI UN MODELLO VIRTUOSO

Per discutere di questi temi e proporre un esempio di assistenza psicologica consolidato sul campo, AIL organizza a Roma La cura che ascolta, non solo un convegno ma un invito a costruire insieme una cultura sanitaria in cui il benessere psicologico sia parte integrante della salute di ciascun individuo. In Italia, diverse regioni hanno recentemente emanato leggi che riconoscono il ruolo dello psicologo in oncologia e che sanciscono l’importanza di garantirne una formazione specifica e standardizzata. Ma ancora si viaggia a velocità diverse nel Paese.  Per questo nel corso del Convegno:

  • esperti del settore, esponenti delle istituzioni, rappresentanti di AIL e professionisti della salute discuteranno delle sfide e delle opportunità per migliorare l'assistenza psicologica ai pazienti onco-ematologici;

  • saranno presentate le buone prassi, in ambito clinico e nella formazione dei volontari, elaborate e applicate dagli psicologi sostenuti dalle sezioni AIL territoriali.

L’IMPEGNO DI AIL: I NOSTRI NUMERI

AIL opera da oltre 55 anni in tutta Italia attraverso le Sezioni territoriali, sostenendo nei diversi Centri ematologici italiani oltre 60 psicologi. Attraverso percorsi di ascolto, counseling e supporto psicologico, questi professionisti riescono a identificare le esigenze emotive dei pazienti, aiutandoli a sentirsi meno soli nel percorso terapeutico e a gestire meglio le sfide emotive legate alla malattia.

 Questa rete di professionisti collabora e si confronta costantemente per offrire ai pazienti, familiari, caregiver e operatori uno standard uniformato e qualitativamente elevato di prestazioni, fondate su basi scientifiche e sull’esperienza di ciascuno. L’impegno di AIL, grazie al contributo degli psicologi, è stato anche quello di selezionare, supportare e formare i volontari che affiancano il paziente, sia negli ospedali che nei Servizi assistenziali offerti dall’Associazione (Navetta, Case AIL, ecc.).

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