Supporto psicologico AIL | Sostegno psico-oncologico

Il supporto psicologico AIL è un servizio di supporto gratuito per pazienti e famiglie attivo in 41 province italiane. La dimensione dell’ascolto terapeutico è parte attiva della cura ed è essenziale per affrontare con il giusto approccio le paure e lo stress che derivano alla malattia. Leggi l'intervista ad Elvira Tulimieri, psicoterapeuta e Presidente della Sezione AIL di Salerno per capire di più sull'importanza del servizio.

Supporto psicologico AIL

Supporto psicologico AIL

Una diagnosi di malattia onco-ematologica può presentarsi in qualunque fase del ciclo di vita di una persona e irrompe nel progetto esistenziale cambiandone, almeno temporaneamente, la traiettoria. Affrontare un tumore del sangue costituisce, a qualunque età, un evento traumatico, soprattutto per l’impatto a 360° gradi sulle aree personali, sociali e professionali di un individuo.

L’accettazione della diagnosi, di una vita diversa e difficile, costituisce un travaglio psicologico che non si risolve in tempi rapidi, ma evolve in un processo caratterizzato da un susseguirsi di fasi non sempre facili da gestire, sia per il paziente che per chi se ne prende cura.

"Affrontare una malattia complessa come un tumore del sangue genera un forte stress emotivo non funzionale, cioè non positivo, che spesso può indurre disturbi del sonno, dell'adattamento e delle relazioni sociali. Queste sintomatologie, che di per sé non corrispondono ad una diagnosi psicologica, possono trasformarsi in manifestazioni patologiche come ansia e depressione se non vengono affrontate e gestite correttamente. Per questo,  offrire ai pazienti un supporto psicologico precoce ed esteso a tutte le fasi della malattia è fondamentale per permettere loro di ritrovare un equilibrio e riprendere il proprio percorso di vita.

Per essere efficace, questo tipo di supporto deve essere erogato da psicoterapeuti formati in psiconcologia, un ramo relativamente ‘giovane’ della psicologia. In Italia, purtroppo, ci troviamo in una carenza di queste figure e questo genera una presenza insufficiente degli specialisti nei reparti italiani. Una situazione ottimale dovrebbe prevedere l’attività di due/tre psicologi con formazione specifica per ogni Unità operativa, per garantire assistenza in ambito ambulatoriale, durante la terapia, nel periodo di ospedalizzazione per il trapianto di midollo osseo e durante il follow up. E al momento questo numero non viene raggiunto se non in poche regioni.

 A queste necessità si aggiungono poi quelle del caregiver o il familiare, che a loro volta affrontano difficoltà emotive molto importanti, e quelle degli ematologi. Spesso non si considera che anche i medici affrontano un carico emotivo forte e sono ad un rischio assai alto di burnout. I bisogni sono quindi numerosi ed è proprio per arrivare a rispondere ad ognuno di essi che AIL lavoro ogni giorno nei reparti, sul campo. Il nostro obiettivo è poter garantire a pazienti, caregiver e personale sanitario il diritto al benessere psicologico erogato da operatori che rispondono ad uno standard uniformato e qualitativamente elevato di prestazioni.

Come associazione abbiamo già fatto molto: attualmente ben 41 sezioni territoriali AIL sostengono il supporto psicologico, finanziando l’operato di 61 specialisti in tutta Italia. Solo nel 2024 abbiamo seguito oltre 5 mila pazienti e il servizio viene garantito in diversi contesti per rispondere a tutte le esigenze: presso la Sezione AIL, in Ambulatorio, in Day Hospital, in Reparto, presso il Centro trapianti e nell’ambito delle Cure domiciliari.

Siamo estremamente orgogliosi di questo lavoro, che si affianca ad un’attività di comunicazione costante con le istituzioni per arrivare a costruire un modello di cura che metta al centro la persona e tutti i suoi bisogni, non solo fisici ma anche psichici e sociali.

E i fondi raccolti con il 5x1000 serviranno anche a supportare questa importante attività".

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