Sedenterietà e sviluppo di nepoplasie mieloidi

Molti pensano che l’attività fisica non abbia alcun legame con i tumori del sangue, come la leucemia mieloide acuta (LMA) o le sindromi mielodisplastiche (SMD). Per anni si è creduto che uno stile di vita sedentario oppure fisicamente attivo, non avessero correlazione sviluppo o nella gestione di queste patologie. Oggi però le evidenze scientifiche iniziano a raccontare una storia diversa.

Cosa dicono gli studi?

Due ricerche recenti hanno messo alla prova programmi di attività fisica specificamente pensati per persone con linfoma in trattamento.

Studio norvegese: ha valutato la sicurezza e gli effetti dell’esercizio durante la chemioterapia raggruppando i risultati di 6 studi, dai quali è emerso che non solo è fattibile, ma che può migliorare la forma fisica e ridurre la stanchezza.

Studio americano: ha sperimentato un programma di 6 mesi che combinava attività aerobica, esercizi di forza e stretching personalizzandoli per ogni paziente. I partecipanti hanno mostrato un buon livello di adesione e, soprattutto, a differenza di quanto riportato nei soggetti che non fanno esercizio, non hanno avuto  peggioramenti della funzione cardiaca o delle capacità fisiche durante le cure.

Risultati importanti perché, solitamente, chi affronta la chemioterapia tende a perdere forza, resistenza e qualità di vita. Sapere che l’attività fisica aiuta invece a mantenere — e in alcuni casi a migliorare — l’efficienza psico-fisica, è una risorsa in più per affrontare meglio la malattia.

Perché è importante saperlo?

Le sindromi mielodisplastiche e la leucemia mieloide acuta sono patologie rare ma molto gravi, con sopravvivenze a 5 anni dalla diagnosi ancora purtroppo basse. Sapere che anche uno stile di vita più attivo può contribuire a ridurre il rischio di ammalarsi ci fornisce qualche strategia in più. Non si tratta di una garanzia di non sviluppare la malattia, ma di una possibilità concreta di ridurre il rischio di ammalarsi.

Il messaggio da ricordare

Il falso mito da sfatare è che stare fermi o muoversi poco non cambi nulla quando si parla di neoplasie mieloidi come le LAM e le SMD. I dati scientifici mostrano infatti che l’attività fisica regolare, anche moderata, può aiutare a ridurre il rischio di sviluppare queste malattie. Questi dati sono uno stimolo in più a diventare piu fisicamente attivi:  bastano abitudini  semplici, come camminare ogni giorno o fare le scale  per fare la differenza.