Videogiochi e leucemia linfoblastica acuta: un alleato inaspettato contro la fatigue correlata al cancro

Per anni si è pensato che durante la chemioterapia i bambini dovessero evitare ogni sforzo fisico. Oggi la ricerca dimostra il contrario: muoversi, anche giocando, può aiutare a sentirsi meglio. Uno studio recente ha infatti rivelato che i videogiochi basati sul movimento, come quelli della console Wii, possono ridurre la stanchezza legata alla leucemia linfoblastica acuta e migliorare la qualità della vita dei piccoli pazienti.

Che cos'è la fatica da cancro?

La cancer-related fatigue (CRF) è una forma di stanchezza molto intensa, diversa dalla normale fatica. Può includere debolezza fisica, difficoltà di concentrazione, disturbi del sonno e calo dell’umore. Nei bambini con leucemia, è uno degli effetti collaterali più difficili da gestire, perché riduce l’energia necessaria per giocare, studiare e vivere la quotidianità.

 LO STUDIO: QUANDO IL VIDEOGIOCO DIVENTA CURA

Lo studio, pubblicato su Annals of Medicine nel 2023, ha coinvolto 45 bambini tra 6 e 14 anni affetti da LLA e in trattamento chemioterapico. I partecipanti sono stati divisi in due gruppi:

  • Gruppo exergaming: ha giocato con la console Wii due volte a settimana per tre settimane, in sessioni da 60 minuti a intensità moderata, sotto la supervisione di un fisioterapista.

  • Gruppo di controllo: ha ricevuto solo consigli su come restare attivi, con la raccomandazione di svolgere attività fisica per 60 minuti due volte a settimana.

Durante le sessioni, i bambini hanno potuto scegliere tra giochi di sport e di movimento come bowling, ciclismo, canoa o kung-fu virtuale, guidati da fisioterapisti e con monitoraggio costante del battito cardiaco e dell’ossigenazione.

Che cos'è l'exergaming?

L’exergaming è una combinazione tra i termini inglesi exercise (esercizio fisico) e gaming (gioco). Si tratta di videogiochi che richiedono di muoversi davvero per giocare: saltare, tirare, ballare o muovere braccia e gambe per controllare un avatar sullo schermo.

Esempi noti sono giochi come quelli per console Wii o Kinect, che sfruttano sensori di movimento. In questo modo, il gioco diventa un’attività fisica divertente, adattabile anche a bambini con limitazioni motorie o in terapia.

Dopo tre settimane, i bambini del gruppo exergaming hanno mostrato:

·         una riduzione significativa della stanchezza fisica e mentale;

·         un miglioramento della resistenza e della capacità funzionale;

·         un aumento dell’attività fisica complessiva, anche se non ancora sufficiente per considerarsi “attivi” secondo gli standard internazionali.

Il beneficio è stato evidente anche dal punto di vista psicologico: muoversi giocando ha aiutato i piccoli pazienti a sentirsi più coinvolti e motivati, rompendo la monotonia dei lunghi periodi di trattamento.

 PERCHÉ L’EXERGAMING FUNZIONA

I ricercatori spiegano che l’exergaming:

  • stimola il corpo in modo sicuro e controllato;

  • distrae dalla percezione della fatigue;

  • favorisce la socializzazione (si può giocare insieme a familiari o terapisti);

  • trasforma l’esercizio in un’esperienza piacevole.

Ǫuesto aiuta i bambini a essere più costanti nel movimento rispetto agli esercizi tradizionali.

IL VALORE DI UN NUOVO APPROCCIO

Secondo gli autori, l’exergaming potrebbe rappresentare una nuova modalità di riabilitazione fisica e psicologica per i bambini in trattamento per la leucemia. Il vantaggio è duplice: i piccoli pazienti si muovono e si divertono, mentre i medici possono contare su un’attività a basso rischio e facile da gestire in ospedale.

IN SINTESI

L’idea che il riposo sia meglio del movimento non regge più. Ǫuesto studio dimostra che anche in oncologia pediatrica il gioco attivo può diventare parte della cura, migliorando la qualità della vita e aiutando i bambini a ritrovare energia e fiducia nel proprio corpo.

 

 

Fonte: Masoud AE, et al. Ann Med. 2023;55(1):2224048.