La storia di Dana
La storia di Dana: vedere i bambini in ospedale è una delle esperienze più toccanti che si possano immaginare. Non solo per i genitori e i parenti, ma per chiunque.
Avevamo perso le speranze, Dana, che oggi ha 10 anni, stava male e nel nostro Paese, l'Ucraina, le strutture di cura sono inadeguate e le famiglie spendono cifre astronomiche, poiché nei reparti mancano le medicine, l’ ovatta e mille cose di prima necessità.
La diagnosi tardava ad arrivare e dopo ben dodici dolorosissimi prelievi di midollo, nel giugno del 2009, hanno definito la diagnosi e avviato la terapia. Durante le chemio, le sue condizioni di salute si sono aggravate. E così ho capito, per amore di mia nipote, che non potevamo mollare ed é iniziata la mia ricerca accanita in Italia dove, tramite un amico, sono giunta a Fulvio, presidente dell'AIL di Caserta che dal primo istante si é fatto in quattro per sistemare i tanti problemi burocratici inerenti al trasferimento in Italia e ad offrirci ogni aiuto.
E' stato tutto straordinario perché già il 3 ottobre 2009, Dana era a Napoli presso il I° Policlinico della II° Università, presso il Reparto di Oncoematologia Pediatrica, ed il 7 ottobre aveva già ripreso le cure.
Dana ha trovato un ambiente accogliente ed allegro tanto che dai primi giorni che era in reparto, ha ripreso a parlare e a sorridere. I bambini giocano e si divertono e con l'aiuto di personale qualificato (medici, infermieri, psicologi e volontari), il dolore quasi non lo sentono più. Se oggi Dana vive e possiamo ancora abbracciarla, tutta la famiglia, me compresa, deve un grazie di cuore ai volontari dell'AIL.
Tetyana, zia di Dana.
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