Leucemia mieloide acuta: la storia di Stefano
Nel 2024 ho scoperto di avere una leucemia mieloide acuta ed è iniziato un percorso complesso, passato anche per un trapianto di midollo. In questo cammino ho potuto alloggiare gratuitamente in una delle case messe a disposizione da AIL, dove ho trovato persone meravigliose e conosciuto altri pazienti, che sono diventati amici e compagni di viaggio. Ho conosciuto il dolore, ma anche la speranza e la forza della solidarietà. Oggi guardo al futuro con fiducia e dico grazie con tutto il cuore.
Mi chiamo Stefano, e sono un paziente affetto da leucemia mieloide acuta diagnosticata a fine marzo del 2024. Per me, come tanti altri, questo è stato un percorso doloroso e impegnativo. Ho iniziato le terapie all'ospedale di Ravenna, dove nei primi due mesi ho affrontato la chemioterapia. Al termine, fortunatamente, mi era stato detto che avevano trovato un donatore compatibile per il trapianto di midollo. Dopo questi primi due mesi sono stato ricoverato ad Ancona dove mi sono sottoposto al trapianto di midollo osseo. Un periodo difficile perché ho avuto delle complicazioni che mi hanno causato una grave infezione e ho rischiato di morire.
Ad oggi la leucemia è remissione totale, i valori sono tornati quelli di una persona normale e il midollo del donatore ha attecchito completamente. I dottori sono molto contenti e lo sono anch'io: vedo una speranza e la possibilità di proseguire con fiducia la mia vita anche se non bisogna abbassare mai la guardia. Da Ravenna ad Ancona ho conosciuto persone importanti, meravigliose che mi hanno aiutato e mi sono state vicino. I dottori, gli infermieri e soprattutto i volontari AIL che con il loro impegno il loro sorriso non ci hanno fatto sentire soli, ci hanno regalato sempre una parola di conforto e ci hanno sempre tenuto compagnia.
AIL mi ha dato anche un altro grande aiuto: ho avuto la possibilità di avere un appartamento in appoggio dove poter stare nei mesi successivi alle cure e al trapianto di midollo osseo. In quella Casa ho avuto modo di conoscere altri pazienti, che sono diventati amici oltre che compagni di viaggio, un senso di fratellanza ci ha sempre fatti sentire vicini, uguali anche se differenti. La malattia fa anche questo, creare nuovi legami fortissimi, oltre a darti una visione diversa della vita. Ho scoperto che ci sono persone meravigliose che dedicano il loro tempo il loro sacrifici per aiutare i malati e posso solo dire grazie ai meravigliosi dottori infermieri, ai volontari che mi sono sempre stati vicino a me, all’AIL e a tutti gli altri pazienti che ci hanno dato sempre il loro supporto. Grazie ❤️