Nata ad Agosto
Nata ad Agosto sotto il segno del cancro, svegliata, turbata, scossa, rapita alla mia leggerezza.
Vivevo un sogno senza saperlo, vittima forse della sua spensieratezza.
Non mi è ancora chiaro cosa mi fece aprire gli occhi così bruscamente, ho però i volti dei miei cari sempre bene impressi in mente. La preoccupazione ha segnato il viso di mia madre, ogni suo segno grida il mio nome. Impotenti assistevano da una sedia d’ospedale all’ennesima, pesante infusione.
E mentre guardavo da quel lettino il mare di neve fuori dalla finestra, pensavo che la stessa stagione la stesse vivendo la mia giovinezza. Tutto ovattato e tanto lontano quel frastuono di risa, battute e schiamazzi. Tutto ovattato e tanto lontano perché ora amore e dolcezza urlavano come pazzi.
L’amore quello vero non si conosce sempre, con quello dei film o dei romanzi non ha a che fare niente. Io non l’ho solo conosciuto, l’ho toccato, stritolato. Le mie membra se ne sono nutrite affinché il cancro venisse lacerato.
Non scorderò mai quella telefonata: “Chiara, la primavera è arrivata!”. Io in lacrime, incredula, urlavo come la prima volta che il mondo mi ha incontrata
Un urlo forte, feroce, colmo di felicità che portava con sé però un’enorme responsabilità: “Ora sei viva Chiara, è tempo di agire! Non per te o per lo svago con gli amici ma per tutte le persone che il cancro ha visto morire. Non un solo minuto va sprecato di questa vita in cui tutto ci sembra scontato. Siano rispetto e gentilezza i fari di questo cammino. Dona, senza aspettarti nulla, con l’innocenza di un bambino.”
Anche se ancora non riesco a dirmi guarita ripeto a me stessa, ogni giorno: “Ho la vita!”.
Nata ad Agosto sotto il segno del cancro, strappata alla mia leggerezza. Felice però perché sbocciata alla vita con una nuova consapevolezza.
Chiara
Storie di combattenti