Quando ho creduto di morire, ho deciso di vivere

    Avevo 20 anni quando la mia vita è stata sconvolta da una diagnosi inaspettata. Avevo perso circa 10 chili in poche settimane ed ero incapace di mangiare per giorni consecutivi. Ero confusa, spaventata e frustrata. Finalmente, dopo un mese e mezzo di attesa, ho ricevuto la diagnosi ufficiale: Linfoma non-Hodgkin. L'anno successivo è stato un percorso difficile, con chemioterapia, visite in ospedale e notti insonni. Ma nonostante le difficoltà, ho trovato la forza di andare avanti. Spero che, in qualche modo, la mia storia possa essere di aiuto a qualcuno. Ringrazio i medici che mi hanno curato, la mia famiglia, in particolare mia mamma, e ringrazio chi, ogni giorno, inconsapevolmente, continua a curarmi.

    Avevo 20 anni quando la mia vita è stata sconvolta da una diagnosi inaspettata. Ero appena tornata dalla Germania, dove vivevo per motivi di studio. Suono da quando avevo 5 anni e non sono mai riuscita ad immaginare la mia vita senza la musica; ho sempre voluto farne il mio mestiere. Ma già da un mese, stavo sperimentando sintomi strani e inspiegabili. Avevo perso circa 10 chili in poche settimane ed ero incapace di mangiare per giorni consecutivi. Ero debole e stanca, e non riuscivo a capire cosa stesse succedendo al mio corpo.

    Dopodiché, tornata da un viaggio a Valencia, mi è venuta una strana febbre a 40 gradi che non se ne andava più. Ho imparato a convivere con la febbre a questa temperatura perché non c'era modo di farla scendere. Sono stata ricoverata in ospedale per un mese, durante il quale sono stata sottoposta a numerosi esami e altrettante operazioni. Ma nonostante tutto, i medici non erano in grado di guardarmi in faccia e dirmi che la situazione poteva essere grave. Non mi hanno dato molte spiegazioni su cosa stesse succedendo al mio corpo.

    Ero confusa, spaventata e frustrata. Non capivo perché stavo da così tanto tempo in ospedale senza avere nessuna risposta. Sentivo di essere trattata come un caso clinico, non come una persona. Finalmente, dopo un mese e mezzo di attesa, ho ricevuto la diagnosi ufficiale: Linfoma non-Hodgkin .

    Ero scioccata e spaventata, ma almeno adesso sapevo cosa stava succedendo al mio corpo. L'anno successivo è stato un percorso difficile, con chemioterapia, visite in ospedale e notti insonni. Ricordo di aver pensato che se non fossi guarita entro poco, avrei preferito lasciar perdere qualsiasi tipo di cura. Ho dovuto interrompere i miei studi e la mia carriera musicale e ho dovuto affrontare la paura e l'incertezza del futuro.

    Ma nonostante le difficoltà, ho trovato la forza di andare avanti. Ho scoperto una comunità di persone che hanno affrontato la stessa diagnosi e ho trovato sostegno e incoraggiamento in loro. Oggi, posso dire che sono una persona diversa. Con molto meno controllo sulla mia vita di quello che credevo di avere, ma anche molta più voglia di vivere.

    Il 14 gennaio del 2021, giorno del mio compleanno e, casualità, giorno in cui mi è stata confermata la remissione totale, scrivevo:

    "Una verità

    L'unica traccia indistinguibile che mi rappresenta

    A cui la mia essenza è stata imposta:

    Ch'io solo quando sto perdendo

    Sono in grado di vincere

    E solo quando credo di star morendo vivo.

    In me non c'è azione che non sia,

    Nella sua più profonda essenza,

    Una reazione."

    Spero che, in qualche modo, la mia storia possa essere di aiuto a qualcuno. Ringrazio i medici che mi hanno curato, la mia famiglia, in particolare mia mamma, e ringrazio chi, ogni giorno, inconsapevolmente, continua a curarmi.

    Sarah

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