un linfoma fa paura ma ci sono anche belle storie da raccontare!
Sono Paola, ho 33 anni e a marzo 2024 mi è stato diagnosticato un linfoma di Hodgkin. Sei mesi di chemio non sono stati facili, i medicinali mi hanno indebolito, ho perso i capelli alla seconda seduta e ho avuto dolori forti. Ma ho sempre avuto fiducia nelle cure. Purtroppo non ho avuto il tempo di congelare gli ovuli prima di iniziare le cure e ci tengo a parlarne per tutte le giovani donne che dovranno affrontare il mio percorso. Spero che la mia esperienza e il mio racconto possano dare forza e conforto: il cancro fa paura ma ci sono anche delle belle storie che vanno raccontare!
Sono Paola, ho 33 anni e a marzo 2024 mi è stato diagnosticato un linfoma di Hodgkin.
Ricordo ancora lo sguardo dei miei genitori quando abbiamo letto il referto della tac al torace che identificava questa massa al mediastino. Non voglio soffermarmi sul mio stato d'animo di quel momento, ma voglio raccontare la mia storia perché possa essere di aiuto per chi purtroppo sta affrontando lo stesso percorso.
La prevenzione è fondamentale, io non ho ascoltato i segnali che il mio corpo mi mandava: dolori allo sterno, stanchezza, sudorazioni notturne, pruriti e globuli bianchi alti! Avevo paura di scoprire qualcosa di brutto e facevo finta che tutto andasse bene. Intanto la massa ha deciso di espandersi anche un po' sul polmone. Linfoma di Hodgkin al quarto stadio, ma sono qui a parlarne, nella mia fase di follow up.
Ricevuta la diagnosi, tempestivamente mi é stata fatta la biopsia e dopo un mese ho iniziato il mio percorso di terapia. Sei mesi di chemio, non sono stati facili, ho eseguito lo schema ABVD con un farmaco biologico. Ovviamente i medicinali mi hanno indebolito, ho perso i capelli alla seconda seduta, ho avuto dolori forti allo stomaco a distanza di una settimana dell'infusione, sono dimagrita tanto e ho visto il mio corpo cambiare, ma ho sempre avuto tanta fiducia nelle cure.
Non ho mai avuto paura di non potercela fare e l'aiuto della mia famiglia è stato fondamentale. Non é facile per chi ti sta accanto assecondare i tuoi stati d'animo. Noi che combattiamo con la malattia possiamo provare a lavorare su noi stessi e reagire, ma chi ci è accanto può solo rispettare i nostri momenti e provare ad aiutarci, ci vuole pazienza, ma chi ti vuole bene ce l'ha.
Ho avuto fin da subito fiducia nei dottori che mi hanno rassicurata, ringrazio gli infermieri che sono riusciti sempre a strapparmi un sorriso, quando sorridere era l'ultima cosa che riuscivo a fare. Leggere le storie di chi ha affrontato come me questo percorso é stato fondamentale e di grande aiuto, per questo oggi sono qui a raccontare la mia storia. Ascoltate sempre i segnali che il vostro corpo vi manda, quando ti arrivano notizie così forti ti sale una forza che non immaginavi nemmeno di possedere e poi guardandoti indietro penserai "Come ho fatto?" eppure ce la puoi fare.
Io purtroppo non ho avuto il tempo di congelare gli ovuli prima di iniziare le cure, non sono stata informata in tempo di questa possibilità ma ci tengo a parlarne. Per una ragazza di 33 anni avere la possibilità di congelare gli ovuli prima di iniziare una terapia così forte é molto importante. Spero che la mia esperienza e il mio racconto possano dare forza e conforto a chi purtroppo sta attraversando lo stesso percorso: il cancro fa paura ma ci sono anche delle belle storie che vanno raccontate!
Paola
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