Donazione Sangue

Nel nostro paese, il sangue che quotidianamente si impiega per la cura dei pazienti proviene dalla donazione volontaria e gratuita di migliaia di persone. L’Italia non è però ancora un paese autosufficiente e, in questi ultimi anni, c’è stato un notevole incremento della richiesta. Pertanto, è necessario che un numero sempre maggiore di persone in buona salute, di età compresa tra i 18 e i 65 anni, doni generosamente il proprio sangue contribuendo così al “sistema sangue” del nostro paese.

Scopri i contenuti

Perché donare il sangue
Chi può donare
Tipologie di donazione
Prima e dopo la donazione
Dove donare il sangue
Le domande più comuni sulla donazione

Donazione di sangue, tutto quello che c'è da sapere

Perché donare il sangue

Secondo i dati più recenti del Ministero della Salute, in Italia le donazioni di sangue salvano la vita di circa 630mila persone all’anno, in media circa una al minuto, equivalenti a circa 2.400.000 unità di emazie trasfuse in un anno. Un dato impressionante, che ci fa comprendere come le trasfusioni di sangue e dei suoi prodotti siano indispensabili per il trattamento di moltissime patologie.

Per esempio: le trasfusioni di sangue servono per trattare le leucemie o le insufficienze renali croniche. Un paziente affetto da talassemia può avere bisogno di circa 25 trasfusioni di sangue all’anno per vivere. Oppure: dalle 30 alle 40 sacche di sangue servono dopo un intervento chirurgico delicato come un trapianto di cuore.

Donare il plasma, la parte liquida del sangue, serve soprattutto a produrre medicinali plasmaderivati come l’albumina e le immunoglobuline, queste ultime utilizzate come terapia salvavita in numerose patologie come l’immunodeficienza primitiva e neuropatie disimmuni. Purtroppo, nel nostro paese le donazioni di plasma non sono sufficienti a coprire il fabbisogno nazionale per cui il Servizio Sanitario Nazionale deve in parte acquisirli sul mercato internazionale. Inoltre, le conseguenze della pandemia di COVID-19 hanno accentuato la carenza a livello mondiale nell’approvvigionamento di questi medicinali, rendendo il plasma una risorsa ancora più necessaria.

Il sangue è dunque fondamentale per molti pazienti e non esiste un’alternativa terapeutica valida Le sperimentazioni sul sangue sintetico, seppure promettenti, molto difficilmente potranno portare a cambiamenti su larga scala, se non in un futuro che è oggi difficile immaginare prossimo.

Infine, ricordiamoci che donare il sangue è anche un modo per tenere sotto controllo la propria salute: al momento della donazione il donatore viene sottoposto a esami laboratoristici approfonditi – emocromo completo e test per individuare HIV, epatite B e C e sifilide – e ai donatori periodici vengono controllati regolarmente anche i livelli di colesterolo, trigliceridi, creatinina e ferritina. Inoltre, i donatori di sangue hanno diritto al vaccino antinfluenzale gratuito.

Chi può donare

Come stabilito dalle normative di legge, la donazione di sangue è aperta a tutti i cittadini italiani e stranieri che dispongano di un documento di identità valido (alcune strutture a cui ci si deve riferire allo scopo, a seconda dei sistemi informatici adottati, possono richiedere anche la tessera sanitaria) e che soddisfino i requisiti di idoneità fisici e medici richiesti. Vediamoli.

  • I requisiti fisici Per poter donare sono richiesti: età compresa fra i 18 e i 65 anni (la donazione di sangue intero da parte di donatori periodici di età superiore ai 65 anni fino a 70 può essere consentita previa valutazione clinica dei principali fattori di rischio correlati all’età. Le persone che esprimono la volontà di donare per la prima volta dopo i 60 anni possono essere accettate a discrezione del medico responsabile della selezione); peso corporeo minimo di 50 kg; buono stato di salute generale (del resto, uno dei principi su cui si fonda la donazione è il prendersi cura di sé, così da prendersi cura degli altri in maniera realmente efficace).

  • Altri criteri Prima di poter donare il medico dovrà verificare che vi siano altre condizioni necessarie per la donazione. Pressione arteriosa: sistolica: inferiore o uguale a 180 mmHg; diastolica: inferiore o uguale a 100 mmHg. Frequenza cardiaca: regolare, cioè compresa fra i 50 e i 100 battiti/minuto. Livelli di emoglobina: uguali o superiori a 13,5 g/dl nell’uomo per la donazione di sangue intero; 12,5 g/dl per la donazione di plasma uguali o superiori a 12,5 g/dl nella donna per la donazione di sangue intero; 11,5 g/dl per la donazione di plasma

  • In caso di malattie presenti o passate: avvertire sempre il personale sanitario del Centro per la donazione delle eventuali malattie presenti, passate o croniche, specificando se e quali farmaci vengono regolarmente assunti come terapia. A seconda delle patologie esistono infatti protocolli che prevedono la possibilità di donare, ma anche la sospensione temporanea dalla donazione o l’eventuale esclusione permanente.

 

Donazione di sangue, la storia di Filippo

Tipologie di donazione

  • La donazione di sangue intero

Al momento della donazione l’aspirante donatore sarà indirizzato verso la scelta del tipo di donazione più adatta alle sue caratteristiche. La procedura più comune è la donazione di sangue intero: gli uomini e le donne non in età fertile possono donare sangue intero ogni 3 mesi; le donne in età fertile possono donare 2 volte l’anno; la procedura dura circa 15 minuti. Una volta raccolta una sacca, pari a 450 ml, il sangue viene scomposto nelle sue tre componenti principali (globuli rossi, plasma, piastrine), che verranno poi utilizzate separatamente.

  • La donazione di plasma

L’alternativa più frequente alla donazione di sangue è la donazione di plasma, che si ottiene tramite un processo chiamato plasmaferesi. La donazione di plasma: dura circa 50 minuti e si effettua con un separatore cellulare collegato all’ago inserito in vena: si separa così il plasma dalle altre cellule del sangue, che vengono reinfuse nel circolo sanguigno; si prelevano circa 600-700 ml di plasma e il tempo di donazione dipende dal flusso di sangue del singolo individuo: tanto più è veloce tanto meno dura la donazione. Il plasma donato si ricostituisce in poco tempo ed è possibile donare ogni 14 giorni. La donazione di plasma, oltre che per le trasfusioni, serve anche alla produzione di medicinali plasmaderivati, come ad esempio l’albumina o le immunoglobuline.

  • La donazione di piastrine

Un’alternativa meno frequente è la cosiddetta piastrinoaferesi, ovvero la donazione delle sole piastrine. La donazione di piastrine dura circa un’ora e mezza; il procedimento è simile a quello della plasmaferesi: l’apparecchiatura separa la parte corpuscolata dal plasma ed estrae da essa le piastrine, raccolte in un’apposita sacca. Il plasma, i globuli rossi e i globuli bianchi vengono reinfusi al donatore. È possibile effettuare fino a 6 piastrinoaferesi l’anno. La donazione di piastrine serve a produrre, tra le altre cose, dei composti, noti come gel piastrinici, utilizzati principalmente per accelerare i processi di cicatrizzazione.

  • Le donazioni multiple

I separatori cellulari consentono di effettuare anche le cosiddette donazioni multiple, ovvero donare più elementi del sangue contemporaneamente: donazione di plasma e globuli rossi (eritroplasmaferesi); donazione di globuli rossi e piastrine (eritropiastrinoaferesi):ì donazione di piastrine raccolta in due sacche, una donazione di plasma e piastrine (plasma piastrinoaferesi).

Prima e dopo la donazione

  • Come prepararsi alla donazione

Diventare donatori, come detto, significa anzitutto avere cura di sé. Come? Seguendo uno stile di vita sano e un’alimentazione corretta. Ma nessuna paura, non bisogna stravolgere le proprie abitudini o seguire una dieta particolare: è sufficiente fare attenzione a mangiare cibi salutari e rimanere idratati. Accanto a queste buone pratiche, è sempre raccomandato praticare attività fisica e non abusare di alcolici e sigarette. Rimanendo nell’ambito alimentare, prima di donare il sangue è sempre opportuno fare una leggera colazione con tè, caffè, frutta, biscotti secchi, fette biscottate con marmellata o miele (sono vietati latte e derivati).

  • Dopo la donazione: il ristoro e il riposo

Dopo la donazione il donatore dovrà osservare un periodo di riposo di qualche minuto sulla poltrona o sul lettino da prelievo e successivamente riceverà un ristoro, funzionale a riequilibrare l’idratazione e compensare la perdita di liquidi. Al donatore verranno quindi fornite una serie di informazioni sui comportamenti da tenere nel periodo successivo alla donazione.

  •  Il permesso di lavoro

Il donatore (di sangue, plasma o piastrine) lavoratore dipendente ha diritto ad ottenere un permesso di lavoro per l’intera giornata in cui effettua la donazione, conservando la normale retribuzione per l’intera giornata lavorativa (art. 8, legge 219/2005). Dopo la donazione il personale del servizio trasfusionale o dell’unità di raccolta rilascerà al donatore un attestato di avvenuta donazione, che dovrà essere consegnato al datore di lavoro. Per gli aspiranti donatori, lavoratori dipendenti, che verranno ritenuti inidonei alla donazione, il permesso di lavoro coprirà solo il tempo necessario all’accertamento dell’idoneità e alle relative procedure. La non idoneità alla donazione è certificata dal medico del servizio trasfusionale o dell’unità di raccolta e la certificazione andrà consegnata al datore di lavoro.

  •  Il vaccino antinfluenzale

Va ricordato che dalla stagione influenzale 2018-2019 il vaccino antinfluenzale è offerto gratuitamente ai donatori di sangue. Per ottenerlo è necessario presentare un attestato di donazione o una tessera di iscrizione a un’associazione di volontari. Il documento necessario, così come la procedura per la vaccinazione (dal medico di base, alla ASL, direttamente al Centro trasfusionale), varia a seconda della Regione in cui si dona.

Dove donare il sangue

Per donare il sangue si può andare: in uno dei 278 servizi trasfusionali o nei punti di raccolta ospedalieri di tutta Italia; in una delle circa 1300 unità di raccolta appositamente allestite dalle associazioni di volontari (le principali sono AVIS, Croce Rossa, FIDAS e Fratres). In alternativa è comunque possibile donare il sangue presso un’unità mobile, le cosiddette autoemoteche, accreditate e autorizzate dalle competenti autorità regionali. Per chi intende donare il proprio sangue è a disposizione il servizio Dove donare il sangue, a cura del Centro Nazionale Sangue.

  • La prenotazione

Anche se non tutte le strutture che raccolgo le donazioni di sangue lo richiedono, è sempre utile che l’aspirante donatore contatti per tempo la struttura per prenotare una donazione. In questo modo eviterà file e attese, facilitando peraltro il lavoro del personale impegnato nel percorso della donazione.

  •  Il questionario

Munito di un documento di identità valido (e anche della tessera sanitaria), arrivato al servizio trasfusionale o all’unità di raccolta il donatore, dovrà compilare un questionario che servirà al medico selezionatore per individuare eventuali motivi di sospensione temporanea o di esclusione dalla donazione. Tale questionario dovrà essere sottoscritto dal donatore e dal medico responsabile della selezione dei donatori.

  • Il colloquio

A seguito della compilazione del questionario si terrà il colloquio conoscitivo con il personale sanitario responsabile della selezione dei donatori per approfondire le risposte fornite nel questionario. Se, dopo il colloquio preliminare, il medico responsabile ritiene che le condizioni di salute del donatore non siano al momento ottimali, il candidato potrà tornare successivamente o verrà escluso dalla donazione. Ai donatori esclusi vengono sempre fornite tutte le motivazioni che hanno portato all’esclusione temporanea o permanente.

  • Le analisi

Dopo il colloquio con il medico responsabile della selezione dei donatori, all’aspirante donatore vengono prelevati campioni di sangue per effettuare alcuni test atti a garantire che il sangue raccolto sia sicuro e adatto per una futura trasfusione. Sui campioni di sangue vengono effettuati i seguenti esami: test HIV, epatite B, epatite C e sifilide; emocromo completo, determinazione del gruppo sanguigno e del livello di emoglobina nel sangue. Oltre ai test di laboratorio, all’aspirante donatore viene misurata la pressione arteriosa. Se dagli esami di laboratorio effettuati risulta qualche anomalia, il donatore viene tempestivamente informato e invitato a eseguire ulteriori accertamenti e visite specialistiche.

  • La donazione immediata o differita

A seconda delle politiche adottate dalla struttura scelta, superata la selezione il donatore procederà con una donazione immediata, oppure potrà tornare a casa ed essere convocato in un secondo momento dal servizio trasfusionale o dall’unità di raccolta per la donazione differita.

 

Le domande più comuni sulla donazione