Controllare le recidive, una sfida quotidiana per gli ematologi: sono stati fatti molti passi avanti negli ultimi anni

Leggi l'intervista realizzata in occasione della Giornata Nazionale contro Leucemie, Linfomi e Mieloma alla:

Dott.ssa Maria Teresa Petrucci
Dipartimento di Biotecnologie cellulari ed ematologia Università Sapienza di Roma

 

PetrucciSono stati fatti importanti passi avanti per il trattamento del mieloma multiplo, cosa è cambiato negli ultimi anni?

Fino a pochi anni fa avevamo a disposizione poche possibilità terapeutiche, oggi molte sono le molecole attive in questa patologia e quindi abbiamo più opportunità di selezionare farmaci che permettono di cronicizzare la malattia e di dare una migliore qualità di vita. Questi farmaci hanno anch’essi effetti collaterali, diversi dalla chemioterapia, che quando gestiti correttamente rendono i trattamenti ben tollerati.

Un tema aperto è quello del mieloma multiplo recidivato o refrattario. Quali sono le opportunità terapeutiche disponibili?

Nel mieloma multiplo le recidive fanno parte della storia naturale della malattia. Il paziente, nella maggior parte dei casi, risponde molto bene alla terapia, rimane in osservazione anche per anni ma poi i segni e i sintomi della malattia si ripresentano. Questa patologia è una sfida continua per noi medici, perché dobbiamo utilizzare al meglio ciò di cui disponiamo e fare in modo che i pazienti possano condurre una lunga vita il più possibile normale.

Le terapie combinate stanno dando buoni risultati. Quali sono quelle maggiormente utilizzate e che offrono maggiori possibilità ai pazienti?

Le terapie combinate, sia con farmaci somministrati per via orale che endovenosa, sono maggiormente efficaci, ma bisogna tener conto dei loro effetti collaterali. Quando ci troviamo di fronte ad una recidiva, la tripletta cioè la combinazione di 3 farmaci, in termini di efficacia sarebbe da preferire, ma non sempre risulta essere la scelta migliore. Non sempre infatti, il regime terapeutico che, secondo le evidenze di studi clinici sembra essere il più efficace, è il più adatto per il singolo paziente. La decisione andrà presa anche valutando la storia clinica del paziente, le terapie utilizzate in precedenza e i possibili effetti collaterali dei farmaci per evitare di interrompere in modo inappropriato i trattamenti. Bisogna sempre cercare un equilibrio tra efficacia, tollerabilità e, di conseguenza, qualità di vita della persona.

 

La Conferenza Stampa della Giornata Nazionale è stata organizzata
con la sponsorizzazione non condizionante di:

 Celgene

 

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