L’immunoterapia nel Mieloma: CAR-T e anticorpi bispecifici

Il trattamento del mieloma multiplo sta conoscendo nuove ed importanti prospettive. Grazie agli anticorpi bispecifici e alle CAR-T si aprono nuove prospettive per i pazienti.

Non c’è dubbio che il trattamento del mieloma multiplo stia conoscendo nuove ed importanti prospettive. Grazie agli anticorpi bispecifici e alle CAR-T, un’evoluzione dell’immunoterapia classica che prevede il potenziamento del sistema immunitario, si aprono nuove possibilità di cura per i pazienti.

Il mieloma

È del gennaio 2024 la notizia dell’approvazione da parte di AIFA della rimborsabilità di una CAR-T per il Mieloma, una notizia importante per quei pazienti che hanno nuove possibilità di cura oltre alle correnti linee di trattamento.

Le CAR-T (chimeric antigen receptor T cell), da qualche anno a questa parte sono uno dei trattamenti immunoterapici più studiati nella lotta ai tumori, un approccio che ha cambiato radicalmente il trattamento di alcune forme cancerose. Il concetto di fondo è relativamente semplice: si tratta di istruire il sistema immunitario a riconoscere e sopprimere le cellule cancerose. Ma mentre in passato si è cercato di farlo somministrando farmaci che andassero ad agire sulla superficie delle cellule immunitarie al fine di scatenare una risposta, oggi grazie alla possibilità di modificare il DNA, le istruzioni sul bersaglio da colpire possono essere trasferite direttamente all’interno delle cellule immunitarie. Per fare ciò occorre prelevare i linfociti T del paziente, trattarli in laboratorio inserendo una porzione di DNA “istruito” a riconoscere il mieloma multiplo e successivamente reinfondere i linfociti T così preparati nel circolo sanguigno del paziente. Dunque, una vera e propria “cura personalizzata” frutto di un autotrapianto.

Per capire di più su queste terapie e sulle possibili applicazioni abbiamo intervistato Michele Cavo, Direttore dell'istituto di Ematologia "Seràgnoli" - Università di Bologna

Chimeric antigen receptor T cell: Car-T

È di poche settimane fa la notizia dell’approvazione da parte di AIFA della rimborsabilità di due CAR-T per il Mieloma, una notizia importante per quei pazienti che hanno nuove possibilità di cura oltre alle linee di trattamento.

Le CAR-T (chimeric antigen receptor T cell), da qualche anno a questa parte sono uno dei trattamenti immunoterapici più studiati nella lotta ai tumori, un approccio che ha cambiato radicalmente il trattamento di alcune forme cancerose. Il concetto di fondo è relativamente semplice: si tratta di istruire il sistema immunitario a riconoscere e sopprimere le cellule cancerose. Ma mentre in passato si è cercato di farlo somministrando farmaci che andassero ad agire sulla superficie delle cellule immunitarie al fine di scatenare una risposta, oggi grazie alla possibilità di modificare il DNA, le istruzioni sul bersaglio da colpire possono essere trasferite direttamente all’interno delle cellule immunitarie. Per fare ciò occorre prelevare i linfociti T del paziente, trattarli in laboratorio inserendo una porzione di DNA “istruito” a riconoscere il mieloma multiplo e successivamente reinfondere i linfociti T così preparati nel circolo sanguigno del paziente. Dunque, una vera e propria “cura personalizzata” frutto di un autotrapianto.

Per capire di più su queste terapie e sulle possibili applicazioni abbiamo intervistato Michele Cavo, Direttore dell'istituto di Ematologia "Seràgnoli" - Università di Bologna

Anticorpi bispecifici

Gli anticorpi bispecifici sono anticorpi monoclonali, sintetizzati in laboratorio utilizzando tecniche di bioingegneria o di ingegneria genetica, in grado di guidare le cellule del sistema immunitario verso quelle del tumore e combattere le cellule malate. Una tecnologia che dopo decenni di ricerca e di sperimentazioni cliniche è oggi in grado di dare risultati significativi nella maggior parte dei pazienti. Di questa nuova tecnologia ci parla Roberto Mina, ricercatore presso l’Università di Torino.

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