Policitemia vera

La policitemia vera è una neoplasia mieloproliferativa di tipo cronico, in cui le normali cellule midollari crescono troppo, pur mantenendo la capacità di maturare e differenziarsi nelle normali cellule del sangue.

Indice dei contenuti

Generalità
Incidenza
Presentazione clinica e diagnosi
Prognosi
Terapia
Particolarità
Ricerche future

Generalità

La malattia è caratterizzata da un rilevante aumento del numero di globuli rossi (eritrociti) a cui spesso si affianca anche un aumento di globuli bianchi e piastrine, seppure in maniera di solito meno rilevante. L’anormale quantità di globuli rossi rende il sangue meno fluido e può causare problemi di circolazione alle estremità e un aumentato rischio di trombosi, il maggior pericolo per chi soffre di questa patologia.

In casi infrequenti, e solitamente dopo numerosi anni di storia di malattia, è possibile un’evoluzione verso una fase fibrotica, e più raramente verso una forma di leucemia acuta.

Nella gran parte dei casi (oltre il 95%) la policitemia vera è caratterizzata da una specifica mutazione del gene JAK2, che porta all’attivazione di una via di proliferazione cellulare. Questa si traduce in un incremento dei valori dei globuli rossi e delle altre cellule del sangue.

Incidenza

La malattia ha un’incidenza stimata tra 2,3–2,8 casi ogni 100.000 persone e colpisce in prevalenza gli uomini, con un rapporto 1,2:1.

La comparsa è tipica di una fase di età abbastanza avanzata, con un’età media alla diagnosi di circa 60 anni; i pazienti al di sotto dei 40 anni rappresentano solo il 5% dei casi

Presentazione clinica e diagnosi

La malattia è spesso asintomatica e viene rivelata nel corso di normali analisi di routine. A volte possono essere presenti sintomi legati all’aumento della viscosità del sangue, come formicolii a mani e piedi e ronzii alle orecchie. Può anche essere presente rossore al volto, bruciore alle estremità o prurito, specie dopo la doccia. Talvolta si rileva poi un incremento delle dimensioni della milza.

Gli elevati valori di emoglobina, dei globuli rossi e dell’ematocrito (il rapporto fra i globuli rossi e il resto delle componenti del sangue) sono un segno distintivo della malattia e uno dei criteri diagnostici. Per porre la diagnosi si ricerca poi la mutazione di JAK2 con un esame di biologia molecolare, e si dosano i livelli di eritropoietina, che è di solito ridotta. Per definire meglio il quadro della malattia e confermare la diagnosi, nella stragrande maggioranza dei casi si effettua oggi anche la biopsia osteomidollare.

Approfondisci le analisi e gli esami

Non abbiamo trovato alcun risultato

Prova a semplificare i filtri o ricerca un altra parola chiave.

Prognosi

La policitemia vera presenta un andamento lento, con ottima sopravvivenza a lungo termine. Tuttavia, rimane una malattia cronica, a oggi non del tutto eradicabile.

Gli eventi trombotici rappresentano la principale complicanza. Per questa ragione la valutazione puntuale del profilo di rischio del paziente è fondamentale. Vengono valutati l’età, la storia di precedenti eventi trombotici, ma anche fattori di rischio cardiovascolare come ipertensione, valori elevati di colesterolo e fumo.

Le alterazioni citogenetiche sono relativamente infrequenti, ma possono avere un impatto sul rischio di evoluzione della malattia.

Terapia

Nei pazienti a più alto rischio, cioè quelli sopra i 60 anni o con storia di trombosi, o nei casi con globuli bianchi e piastrine elevate o scarsa tolleranza ai salassi, è solitamente raccomandato un trattamento citoriduttivo, in grado di ridurre la proliferazione delle cellule del midollo. La terapia di prima linea è stata storicamente l’idrossiurea, farmaco chemioterapico a basse dosi che ha dimostrato la capacità di ridurre il rischio di trombosi e sicurezza a lungo termine. Tuttavia, sono possibili tossicità, specie a livello della pelle.

Approfondisci le terapie

Non abbiamo trovato alcun risultato

Prova a semplificare i filtri o ricerca un altra parola chiave.

Particolarità

La malattia provoca un peculiare disturbo che si innesca a contatto con l’acqua: il prurito acquagenico. La sua origine non è nota e i sintomi clinici non sono facilmente trattabili, anche se farmaci come interferone e ruxolitinib possono essere efficaci.

Ricerche future

Uno degli obiettivi principali di ricerca nella policitemia vera è individuare molecolare in grado di colpire il clone della malattia per eliminarla e impedire la possibile evoluzione. Diverse classi di farmaci sono in studio, ma con risultati ancora molto preliminari.

Sei anche tu un combattente?

Raccontaci la tua storia

Qualcosa non ti è chiaro?

Consulta le nostre domande Frequenti

Non sarai lasciato mai solo.

Scopri tutti i servizi AIL