
È un dato ormai consolidato che l’ulcera cutanea sia l’epifenomeno di una malattia sottostante, generalmente con componente dominante di origine vascolare. Pertanto l’approccio al paziente con lesione ulcerativa dolorosa deve essere globale ovvero olistico, come sostenuto da una recente ed ampia letteratura.
Partendo da queste premesse, il 12 settembre 2007 si è svolta a Genova la prima Conferenza di Consenso Italiana sul tema del dolore da lesione cutanea cronica, promossa dalla Associazione Italiana Ulcere Cutanee (AIUC). In tale occasione, unitamente a molti esperti nel settore algologico italiano, sono state redatte le prime raccomandazioni di buona pratica clinica per la gestione del dolore in questo ambito. Dalla conferenza è emerso come una ulcerazione cutanea possa essere causa di importante dolore principalmente determinato da:
la stessa malattia. Un’esempio sono patologie infiammatorie dei piccoli vasi capillari, note come vasculiti cutanee;
le complicanze infettive, responsabili di una forte infiammazione e quindi dello scatenarsi di sindromi algiche loco regionali anche molto intense.
la mal practice, ossia il trattamento inadeguato messo in atto dagli operatori sanitari. In questo caso rientrano le medicazioni usate in modo incongruo e le reazioni allergiche agli stessi prodotti di medicazione.
lo stato emotivo del paziente, spesso provato da una malattia cronica ed assai invalidante dal punto di vista fisico e sociale come lo sono le ulcere cutanee. In questo caso l’ansia e/o depressione, più o meno combinati nello stesso paziente, sono responsabili di grave esacerbazione del dolore come sintomo percepito e disagio vissuto.
Numerosi studi evidenziano uno scarso interesse o comunque una certa superficialità nella valutazione del dolore da ulcera da parte degli operatori sanitari.
Per questo motivo nasce come raccomandazione fondamentale quella di “Utilizzare sistematicamente uno strumento di valutazione quantitativa del dolore per valutare la presenza e l’intensità dello stesso”.
La necessità di maggior consapevolezza nell’assistenza al paziente con lesioni cutanee croniche è sentita da tempo. La cura del paziente richiede un valore aggiunto che è dato dall’essere con il paziente nell’ottica del “qui ed ora”.
E’ importante che il paziente percepisca che si è attenti al suo dolore; anticipare i problemi e fornire un'assistenza più attenta può voler dire diventare “presenti” nel dolore in modo da notarne i cambiamenti di intensità e di sensazione ed i pensieri che esso ci provoca. Dedicare del tempo al colloquio con il paziente è di fondamentale importanza per l’instaurarsi di un rapporto educativo. Il paziente spesso ha bisogno di essere ascoltato in modo incondizionato a prescindere dall’ulcera, permettendogli di aprirsi e condividere le sue paure.
Dalla Conferenza è emerso come sia importante analizzare quali atteggiamenti durante l’atto della medicazione determinano un’influenza sulla percezione del dolore, divenendo quindi strategie per una modulazione del dolore in senso antalgico. Queste sono l’automedicazione, condivisione alla medicazione e l’educazione sanitaria del paziente.
La ricerca clinica sull’utilizzo della morfina locale ha dato risultati promettenti suggerendo la sua possibile attività sui nervi periferici. In questo modo si amplierebbe il bagaglio di armi a disposizione per combattere un dolore spesso trascurato e considerato come abituale compagno di vita.
Gli esperti coinvolti nel progetto per la realizzazione delle Linee Guida nazionali nel dolore da ulcere cutanee, hanno concluso la prima Conferenza con le seguenti proposizioni:
- Il dolore cronico da ulcera va valutato ed opportunamente studiato: occorre innanzitutto formulare una precisa diagnosi del dolore in un approccio clinico globale.
- Ad oggi esistono numerose possibilità terapeutiche che consentono la riduzione significativa del dolore, ed in alcuni casi, la sua abolizione.
- Particolare attenzione deve essere riservata all’utilizzo degli oppiacei, farmaci da non demonizzare ed assolutamente utili nel controllo del dolore. Tali farmaci vanno però impiegati con opportune conoscenze ed eventuale supervisione/approccio di personale esperto.
Dott. Sandy Furlini
Medico di medicina Generale ASL TO4 Volpiano (TO)
Responsabile Panel Nazionale AIUC “il Dolore” www.vulnologia.it