Ho sconfitto la leucemia linfatica cronica anche con lo sport
È il 2002. Partecipo alla mitica Salzkammergut tropy, gara di mountain bike che si svolge in Austria e l’anno dopo partecipo all'Iron bike. Sono donatore di sangue da anni e proprio nei controlli mi trovano i globuli bianchi stranamente alti. Non ci faccio caso e continuo a fare gare. Quando ritorno a donare il sangue, i globuli bianchi sono oltre 20.000. Iniziano controlli su controlli, esami su esami e l'esito è il seguente: leucemia linfatica cronica.
Eppure io sto bene, voglio continuare la mia vita da sportivo anche se i globuli bianchi aumentano e sono a 50.000. Io decido di tenere su tutti i fronti, come dice il mio ematologo. Continuano i controlli e i globuli bianchi arrivano a 150.000, è ora di intervenire. Io però non voglio arrendermi, faccio l'ultima Milano/Sanremo con linfonodi al collo e sotto le ascelle grossi come nocciole.
Partono sei mesi di anticorpi monoclonali e chemio, ma durante la terapia non mollo, d'inverno monto sulla bicicletta sui rulli e pedalo tutti i giorni per 30/45 minuti. Quando arrivano le belle giornate prendo la mia bicicletta e pedalo per un’ora. Il mio ematologo si arrabbia ma io sto bene così.
Dopo due mesi di terapie ho ripreso ad andare in bicicletta come se niente fosse successo. Oggi, nel 2019, ho intrapreso un viaggio in bicicletta di 2.200 km. Per questo voglio dire grazie a chi mi ha curato e soprattutto alla ricerca.
Walter
Storie di combattenti