AIL Charity Gala

Il Charity Gala AIL nasce nel 2019, in occasione del 50 anni dell'Associazione, per raccogliere fondi a favore dei pazienti e delle loro famiglie. 

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EDIZIONE 2019: 50 anni di impegno AIL

L'AIL Charity Gala è un evento nato nel 2019 in occasione dei 50 anni dell’Associazione per ricordare il prof. Franco Mandelli e la sua lotta contro i tumori del sangue. La serata, che si è tenuta allo Spazio Novecento, ci ha dato l’opportunità di coinvolgere per la prima volta i sostenitori «storici» e i più recenti dell’Associazione in un evento benefico: una serata i che ha permesso di raccogliere fondi a favore delle cure domiciliari, uno dei principali progetti in cui è AIL impegnata e a cui il prof. Mandelli teneva particolarmente.

Grazie al sostengo di 20 aziende e di 388 ospiti che hanno partecipato all’AIL Charity Gala 2019, l’Associazione è riuscita a garantire 4000 accessi a domicilio di medici ed infermieri in più rispetto all’anno precedente, un impegno che però deve continuare nel tempo. Ogni anno, infatti, tra le 20 e 30 mila persone ricevono una diagnosi di tumore del sangue e per molti di loro, in particolare gli anziani e i bambini, è fondamentale essere curati a casa e ridurre i tempi dell’ospedalizzazione.

EDIZIONE 2020: Charity Dinner at Home

 A causa della pandemia da Covid-19 nel 2020 molti eventi in presenza sono stati cancellati. ma AIL non ha voluto rinunciare ad un appuntamento importante per raccogliere fondi a favore delle cure  domiciliari. I pazienti immunocompromessi, infatti, sono due volte e mezzo più fragili della popolazione generale di fronte al Coronavirus, assisterli a domicilio è quindi fondamentale per limitare al massimo gli spostamenti e gli accessi in reparto e quindi la possibile esposizione al virus.

Il Charity Gala si sposta a casa, diventando Charity Dinner @ home. A fronte di un'fferta minima, aziende e privati hanno ricevuto a domicilio una Charity Box direttamente a casa propria, con la possibilità di cucinare a casa la carbonara stellata dello Chef Pipero. Un'iniziativa che ha avuto grande successo e che ci ha permesso di rimanere accanto ai apzienti e alle loro famiglie

CURE DOMICILIARI: INTORNO ALLA MALATTIA C’È UNA VITA CHE DEVE ANDARE AVANTI

Grazie al servizio di cure domiciliari finanziato dall’AIL siamo tornati a casa pur rimanendo in contatto costante con gli specialisti del reparto e non siamo mai stati lasciati soli. Ovviamente Chiara, che aveva tre anni, non poteva uscire e potevano venire poche persone a trovarla, ma il ritorno al suo ambiente familiare è stato importantissimo dal punto di vista psicologico. Il papà che tornava da lavoro, il via vai dei fratellini nelle stanze e persino l’insegnante della scuola materna che veniva a trovarci appena poteva. Tutti momenti normali e quotidiani che però le hanno dato una grande forza. 

A casa era tutto più semplice da gestire e gli interventi assistenziali erano regolati anche in base alle nostre esigenze. Non bisogna mai dimenticare che intorno alla malttia c'è una vita che deve andare avanti, quelle preziose abitudini che ci danno la forza di lottare senza mai rinunciare".

Simona, mamma di un' ex paziente pediatrica 

 

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