La storia di Bruna
La scelta di Bruna ha contribuito alla costruzione del futuro di molti malati.
Un testamento solidale, grande o piccolo che sia, è infatti uno strumento fondamentale per dare continuità alle ricerche in campo ematologico e garantire un sostegno ai pazienti durante la loro battaglia.
Non è facile vedere una cara amica ammalarsi e combattere contro un tumore del sangue, perché assieme alla persona si ammala la famiglia e quel microcosmo di affetti che girano attorno alla vita del paziente. Nella lotta quotidiana contro la malattia ci si rende conto di quanto sia importante avere un supporto non solo medico, ma anche psicologico, perché l’unico conforto nel dolore è la consapevolezza che si stia facendo tutto il possibile per garantire ai pazienti un diritto fondamentale: quello di continuare a sognare.
Questa è esattamente la storia di Bruna che negli anni ’90, quando era un giovane medico, ha lottato accanto alla sua cara amica Gabriella affetta da leucemia mieloide acuta. La diagnosi per le due donne è arrivata come una doccia fredda ed è stato il prof. Franco Mandelli a dire che la battaglia sarebbe stata lunga e difficile. I medici hanno tentato di tutto, dal trapianto all’’utilizzo di nuovi farmaci, ma senza successo. Gabriella, purtroppo, non è riuscita a sconfiggere la malattia.
Per Bruna il dolore è stato molto forte e si è resa conto di quanto fosse importante continuare a sostenere la ricerca, perché non succedesse più quello che era successo alla sua amica. Tenere vivo il ricordo di Gabriella significava per lei aiutare i pazienti a vincere la loro lotta e così è diventata sostenitrice regolare dell’AIL. Ma il suo impegno non si è fermato qui.
Bruna ha deciso di scrivere un testamento olografo a favore di AIL, indicando la sua amica Luciana come esecutrice. Bruna ha stabilito che tutti i suoi risparmi andassero direttamente al Prof. Mandelli e all’Associazione con il seguente vincolo: i fondi avrebbero dovuto sostenere progetti di ricerca sulle nuove terapie per le leucemie mieloidi acute e un premio per giovani ricercatori in memoria di Gabriella.
La scelta di Bruna ha contribuito alla costruzione del futuro di molti pazienti perché il lascito solidale, grande o piccolo che sia, è uno strumento molto importante per dare continuità ed impulso alle nuove ricerche in campo ematologico e per dare sostegno ai malati durante la loro battaglia. L’AIL, dal 1990 ad oggi, ha investito 129 milioni di euro in ricerca e 96 milioni di euro in assistenza ai pazienti ematologici. Anche grazie a questo impegno e al contributo di tante persone come Bruna i pazienti che oggi hanno la stessa patologia di Gabriella hanno molte più possibilità di sopravvivenza rispetto a 28 anni fa.
Con un lascito testamentario a favore di AIL possiamo trasformare il vostro supporto in un aiuto concreto per i pazienti.
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