Sicurezza e criticità

L’utilizzo delle terapie CAR-T è associato al rischio di eventi avversi anche gravi che devono essere attentamente monitorati.

Indice degli argomenti

Generale
Sindrome da rilascio di citochine (Cytokine release Syndrome, CRS)
Tossicità neurologica
Aplasia di linfociti B e ipo-gammaglobulinemia
Riduzione delle cellule del sangue
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Generale

A causa della loro complessità, la gestione di queste terapie richiede un team multidisciplinare composto da ematologi, medici trasfusionisti, biologi, farmacisti, neurologi, rianimatori, radiologi e infettivologi che in squadra possono prevenire, affrontare e risolvere gli eventi avversi collegati alla reinfusione di cellule CAR-T. Qui di seguito sono riportati i più comuni:

Sindrome da rilascio di citochine (Cytokine release Syndrome, CRS)

È uno degli effetti collaterali più problematici associati alle terapie CAR-T. è caratterizzata da una reazione infiammatoria sistemica incontrollata, una vera e propria tempesta di citochine scatenata dall’attivazione e reclutamento dei linfociti T che liberano le molecole dell’infiammazione, in particolare l’interleuchina 6 (IL-6) e l’interleuchina 1 (IL-1). La CRS colpisce tra il 58% e il 93% dei pazienti sottoposti a terapia CAR-T e, generalmente, insorge alcuni giorni dopo la reinfusione del prodotto medicinale e si risolve in circa una decina di giorni o più. I sintomi sono febbre associata ad abbassamento della pressione arteriosa, brividi, riduzione dell’ossigeno nel sangue. Può verificarsi anche una riduzione del numero dei globuli bianchi e dei neutrofili nel sangue, con il conseguente aumentato rischio di infezioni che il paziente trattato con CAR-T può contrarre.

Il trattamento della CRS prevede, a seconda dei sintomi, terapia di supporto fino all’utilizzo di tocilizumab, un inibitore selettivo del recettore dell’interleuchina 6, associato o meno a corticosteroidi.

Tossicità neurologica

La tossicità neurologica (Immune Cell–Associated Neurologic Syndrome, ICANS) si osserva in una percentuale variabile dal 21% al 64% dei pazienti. Gli eventi neurologici si presentano entro le 8 settimane successive alla somministrazione dei linfociti CAR-T, la durata media è di 14 giorni. La sintomatologia comprende agitazione e disorientamento, l’incapacità di esprimersi e di capire informazioni scritte (afasia espressiva), tremori, deliri fino ad un’alterazione dello stato di coscienza con encefalopatia ed edema cerebrale.

A seconda dei sintomi, il trattamento della neurotossicità include corticosteroidi ad alte dosi e terapia di supporto alla sintomatologia; nei casi più severi refrattari agli steroidi, si utilizzano gli anticorpi monoclonali che inibiscono le citochine infiammatorie.

Aplasia di linfociti B e ipo-gammaglobulinemia

L’utilizzo delle CAR-T e il loro funzionamento comporta, insieme alla distruzione delle cellule tumorali, anche la riduzione o la distruzione dei linfociti B. Questi tipo di linfociti è responsabile della produzione degli anticorpi (immunoglobuline) nel nostro organismo, di conseguenza avviene una riduzione del livello di anticorpi nel sangue, un effetto collaterale che si riscontra nel 14-47% dei pazienti trattati.

L’aplasia può manifestarsi dopo 1-3 mesi dalla somministrazione delle CAR-T, ed è espressione della persistenza del prodotto medicinale in circolo e della sua efficacia. Viene trattata con periodiche infusioni di immunoglobuline umane, o IgG (anticorpi).

Riduzione delle cellule del sangue

Un evento avverso frequente nei pazienti trattati con CAR-T è sicuramente la riduzione del numero dei globuli rossi, dei neutrofili e delle piastrine (citopenia). Viene trattato con supporto trasfusionale e spesso con profilassi antibiotica, antifungina e antivirale.

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CAR-T Destinazione futuro

Le CAR-T (acronimo dall’inglese “Chimeric Antigen Receptor T-cell therapies” ovvero “Terapie a base di cellule T esprimenti un Recettore Chimerico per antigene”) sono terapie innovative che utilizzano alcune cellule immunitarie del paziente (linfociti T), geneticamente modificate per riconoscere e combattere alcuni tipi di malattie onco-ematologiche.

Come funzionano le CAR-T

Il meccanismo d’azione delle CAR-T si basa su un concetto semplice e rivoluzionario al tempo stesso: combattere i tumori come se fossero un agente estraneo al corpo, una sorta di infezione, “armando” il sistema immunitario del paziente in modo da risvegliare la risposta immunitaria e attivarla per riconoscere le cellule maligne e ucciderle.

Come sono state scoperte le CAR-T

La rivoluzione portata dalle terapie CAR-T copre oltre 50 anni di ricerca: dalle prime evidenze scientifiche degli anni Settanta sul ruolo e la capacità del sistema immunitario di aggredire le cellule tumorali fino all’approvazione nel 2017 e nel 2018 dei primi trattamenti a base di cellule CAR-T contro leucemie e linfomi.

Patologie trattate

Le CAR-T rappresentano un’opzione terapeutica in quei pazienti nei quali le precedenti strategie terapeutiche standard (chemioterapia e trapianto di cellule staminali emopoietiche) hanno fallito.

Accesso alle CAR-T

In questa pagina vogliamo racchiudere tutte le informazioni utili all'utente: dove vengono somministrate, per quali pazienti sono indicate e la lista dei centri autorizzati per le terapie CAR-T

CAR-T - Destinazione futuro: La campagna

“CAR-T - Destinazione futuro” è una campagna itinerante e online promossa da AIL - Associazione Italiana contro Leucemie, Linfomi e Mieloma con il supporto non condizionante di Bristol Myers Squibb, Gilead, Janssen e Novartis con l’obiettivo di offrire percorsi informativi su questa innovazione e favorire il confronto tra pazienti, specialisti e Istituzioni.

Le prossime sfide

Le Terapie CAR-T sono in continua evoluzione, e con AIL l'obiettivo è di andare avanti verso le prossime sfide

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